Mancano i chip da febbraio 2020, le consegne tardano e, durante questa tempesta perfetta nell’automotive mondiale, il mercato auto dell’Italia va a picco a ottobre 2021. Come ci spiega Salvatore Saladino, Country Manager di Dataforce Italia, mel cumulato dei primi 10 mesi del 2021, il comparto del noleggio lungo termine è quello che dà il riscontro più positivo: oltre 45.000 immatricolazioni in più (+26,76%). Siamo a 215.000 unità.
Sono le società di noleggio lungo termine che comprano le auto e le danno in affitto ad aziende e professionisti con partita IVA; di rado ai privati senza partita IVA. Si paga un canone mensile e in cambio si ottiene un pacchetto completo, fatto di assicurazioni e manutenzione.
Noleggio lungo termine, miniera d’oro poco sfruttata dalle istituzioni
Peccato che il Governo Draghi non raccolga le richieste della filiera dell’auto in merito al noleggio lungo termine: servirebbe allineare l’Italia al resto dell’Europa. Anche perché il noleggio lungo è uno straordinario laboratorio per le elettriche: in questo canale, aziende, professionisti e privati testano la macchina a corrente. A beneficio della qualità dell’aria. Un circolo virtuoso che non viene sospinto da norme ad hoc nel nostro Paese.
La fiscalità sull’auto aziendale è assolutamente penalizzante, non allineata al resto d’Europa, aggravata da un inasprimento del fringe benefit. Per il noleggio a lungo termine la crescita delle immatricolazioni potrebbe essere frenata dalla decisione di molti utilizzatori di prolungare i contratti in essere, senza quindi rinnovare il parco.
Facciamo un confronto. Per i privati, invece, la crescita va assottigliandosi di mese in mese: l’attivo rispetto al 2020 è ora pari a meno di 84.000 unità, dato che corrisponde a una salita dell’11,67%. Proporzionalmente migliore l’incremento del canale delle società che acquistano in proprietà e in leasing: +16,75%. La crescita rispetto all’anno scorso è di poco inferiore alle 9.000 nuove targhe.
E per i rent-a-car, ossia per il noleggio breve? Il dato complessivo del 2021 è passato, a partire da ottobre, in negativo: -0,72% sul 2020, con un totale delle immatricolazioni di 77.500 unità. Questo canale ha dimezzato la sua consistenza rispetto al 2019 e agli anni precedenti ante-Covid.