Il decreto Infrastrutture presenta una interessante novità che può tornare utile a chi deve prendere la patente di guida ma anche a chi deve prendere le abilitazioni professionali. Parliamo del bonus patente.
Un incentivo o un contributo, che è stato subito ribattezzato come detto, bonus patente. Vediamo nel dettaglio a chi si rivolge l’incentivo, che tipo di bonus è e come si fa a sfruttarlo.
Bonus patente per under 35 ma non solo
E alla fine sta per fare capolino il bonus patente, un inventivo in aiuto a sostenere le spese per prendere la patente per i giovani sotto i 35 anni di età.
Tutto previsto dal decreto Infrastrutture. E nei meandri del provvedimento, oltre che a giovani in procinto di prendere la patente, il contributo può riguardare anche coloro che sono interessati a prendere le cosiddette abilitazioni professionali per la guida di determinati veicoli. Parliamo ovviamente della abilitazione CQC per poter lavorare come autotrasportatori.
Naturalmente il bonus non è fruibile da tutti ma occorre rispettare determinati requisiti. Anche perché parliamo di un benefit che non ha come obbiettivo il far prendere la patente a tutti con prezzo scontato. Non è un bonus che mira a far prendere semplicemente il documento di guida con rimborso spese a 360 gradi.
Infatti l’obbiettivo che persegue il provvedimento è quello di colmare la crisi di personale nel settore dei trasporti e della logistica. In latri termini si tratta di un provvedimento che si collega anche al reddito di cittadinanza e ai disoccupati in genere affinché trovino nuova collocazione lavorativa.
Il bonus per prendere la patente e reddito di cittadinanza, il collegamento
Il decreto Infrastrutture ha quindi cercato di mettere una pezza alla carenza fisiologica di autotrasportatori. Un problema annoso questo le cui cause, evidentemente, sono legate alla difficoltà a ottenere patenti e certificati di abilitazione da parte dei disoccupati. Il problema è sempre lo stesso ed è quello dell’elevato costo che in Italia hanno queste procedure.
Per ovviare a questa carenza si pensa di attingere dalla platea dei soggetti attivabili che adesso prendono il reddito di cittadinanza.
In altri termini, il benefit è appannaggio in primo luogo di soggetti che appartengono a nuclei familiari che percepiscono il reddito di cittadinanza.
Impossibile o quasi infatti, che i beneficiari del sussidio riescano a sostenere le spese per munirsi delle patenti di guida (come per esempio la patente C) e delle eventuali abilitazioni professionali come il CQC necessarie per lavorare.
Munire di determinati documenti di guida, nelle mire dei legislatori infatti, favorirebbe la profilazione dei beneficiari del sussidio. Ed allo stesso tempo darebbe una mano ai Centri per l’Impiego a trovare nuova occupazione a chi oggi vive del sussidio tanto discusso.
Bonus patente, i requisiti
Per quanto detto va sottolineato che il primo requisito necessario per il bonus patente è quello di essere beneficiario del reddito di cittadinanza. In alternativa, basta quanto meno, essere persona appartenente ad un nucleo familiare che lo percepisce. E naturalmente occorre essere soggetto attivabile al lavoro.
Va ricordato che è attivabile al lavoro un soggetto con 18 anni compiuti che non partecipa a corsi di studio, corsi di formazione professionale e che è senza lavoro.
Il bonus vale fino a 1.000 euro ed è sotto forma di rimborso spese. Nello specifico si tratta di un rimborso del 50% della spesa sostenuta per ottenere la patente di guida o i certificati abilitativi.
La portata della misura va però oltre il semplice collegamento con il reddito di cittadinanza poiché è un bonus che può essere appannaggio pure di disoccupati che sono nel perimetro di applicazione dell’indennità per disoccupati Inps meglio conosciuta come Naspi.
Come anticipato prima, la misura si rivolge a soggetti con una età non superiore a 35 anni.