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Incentivi auto nuove: bufala online

Va forte la fake news degli incentivi auto nuove. In realtà, tutti gli ecobonus sono già finiti da un bel pezzo

Incentivi auto

Internet in fermento per gli incentivi auto nuove, con pseudo notizie delle scorse ore. Cosa c’è di vero? Assolutamente nulla: è una bufala online. Una fake news che fa presa, in quanto giustamente i consumatori cercano vetture nuove con lo sconto. In realtà, tutti gli ecobonus sono già finiti da un bel pezzo: non c’è più neppure un centesimo di euro per auto elettriche e ibride plug-in (prima, gli sconti statali erano di 10.000 euro) né per le vetture termiche poco inquinanti. Quindi, zero incentivi per benzina, diesel, ibride classiche, ibride leggere, gas metano e gas GPL.

Al massimo, il cliente può aderire al finanziamento della Casa e ottenere uno sconto rispetto al prezzo di listino. Taglio che, per quanto forte, mai raggiungerà le vette dell’ecoincentivo. Che non c’è neppure con la rottamazione di un’auto vecchia più di 10 anni.

Incentivi auto elettriche legati al reddito ISEE: cautela

In teoria, ci sarebbero gli incentivi auto elettriche legati al reddito ISEE. L’Indicatore della Situazione Economica Equivalente: serve a valutare e confrontare la situazione economica delle famiglie. Dentro, non c’è solo la remunerazione mensile, ma anche le voci di “ricchezza” attribuibili a quel medesimo nucleo familiare, come le proprietà immobiliari, le rendite finanziarie, i redditi vari.

Sempre in teoria, grazie alla legge di conversione del decreto Infrastrutture, questo bonus per elettriche a chi ha un reddito Isee familiare fino a 30.000 euro sarebbe pari al 40% del prezzo di listino. Ma attenzione. La telenovela è estenuante. Una misura introdotta con la legge Bilancio 2021 dal Governo Conte, che aveva stanziato 20 milioni di euro. Problema: una norma confusa, mai disciplinata. Così, ora, il Governo Draghi tenta di applicare le norme previste per i bonus normali (anticipo della concessionaria, rimborso della casa e credito d’imposta con lo Stato).

E allora, dove sta il problema? Serve prima l’autorizzazione della Commissione Europea entro il 31 dicembre. Senza questo passaggio, niente incentivo legato al reddito ISEE.

Quindi, si andrebbe alla legge Bilancio 2022. La burocrazia avrebbe in questo modo partorito la seguente creatura: un incentivo introdotto con la legge Bilancio 2021, aggiustato con la legge di conversione del decreto Infrastrutture di novembre, e reso disponibile forse solo con eventuale ok nella legge Bilancio 2022.

Resta solo il bonus usato. Cioè? Rottami un usato molto vecchio e compri da un professionista una vettura di seconda mano più giovane del rottame.

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