Pochi sanno dell’esistenza di un’Alfa Romeo Giulia Familiare (detta anche “Promiscua”) ex Polizia Stradale del 1972, splendidamente restaurata. Il lavoro di recupero e aggiornamento del mezzo è stato fatto attingendo dal ricco catalogo GTA-R dell’officina Alfaholics. Ne deriva un’auto magari intaccata nel suo spirito storico, ma senz’altro cool. In questa veste, la vecchia creatura del “biscione” sembra l’antesignana delle moderne station wagon altamente prestazionali. Qualche tempo fa l’esemplare di cui ci stiamo occupando è stato messo in vendita su Straderial. Il prezzo è su richiesta.
La carrozzeria, dopo una verniciatura completa dal nudo metallo, ha recuperato il colore originale, noto come Polizia Stradale Green. Per il resto, invece, grande spazio alla fantasia, con un tuning di un certo rilievo, che magari farà rabbrividire i puristi dell’originalità.
Gli interventi non hanno risparmiato il motore, la cui potenza è stata portata a 185 cavalli: una cifra ben più alta di quella standard. Rivisti i freni, le sospensioni e la trasmissione. Ovviamente l’abitacolo non poteva rimanere immune al cospetto della grande ventata innovatrice. Qui sono giunti dei pellami come quelli usati negli anni settanta dalle mitiche Ferrari. Il risultato è un esemplare più unico che raro.
Un tuning di una certa consistenza
L’Alfa Romeo Giulia Familiare di cui ci stiamo occupando fu trasformata all’epoca da Giorgetti per la Polizia Stradale. Nell’ormai lontano 2014 ha richiamato l’attenzione di chi l’ha fatta diventare il prodotto odierno. Il veicolo era esposto al Salone Retromobile di Parigi. Fu amore a prima vista. Gli interventi si preannunciavano importanti. Ci vollero infatti quattro anni di sforzi per ottenere il risultato che potete ammirare nelle foto. La spesa? Circa 90 mila euro, manodopera esclusa. La carrozzeria è stata rifatta da zero. Ora sembra un mezzo idoneo per andare in pasticceria o per correre in pista.
Alfa Romeo è il marchio che, in modo molto naturale, si connette nella mente di tutti al lavoro della Polizia di Stato. Del resto, il cammino percorso insieme è stato lungo. Difficile dimenticare la 1900, entrata in servizio nella prima metà degli anni cinquanta, ma ancora più forte è il ricordo della Giulia, usata dagli agenti a partire dagli anni sessanta. Lei è stata la Pantera per antonomasia. Ad incidere su questa collocazione nell’immaginario collettivo ci ha pensato anche il frequente uso nel mondo del cinema, come auto delle forze dell’ordine.
L’Alfa Romeo Giulia e le sue caratteristiche
La versione “Promiscua” aveva un utilizzo un po’ diverso da quella standard, anche se il look restava inconfondibile, come le sue note tecniche. Sull’Alfa Romeo Giulia Familiare ex Polizia Stradale trattata da Alfaholics non cambia la cilindrata del motore rispetto al modello del vecchio listino della casa milanese. Quest’ultimo era spinto da un quattro cilindri in alluminio da 1570 centimetri cubi, alimentato con un carburatore doppio corpo Solex, in grado di sviluppare una potenza massima di 92 cavalli a 6000 giri al minuto. L’energia veniva scaricata sulle ruote posteriori con l’ausilio di un cambio a 5 marce. Sul fronte della velocità massima, ci si spingeva nel territorio dei 165 km/h.
Per le sospensioni anteriori, i tecnici del “biscione” puntarono sugli sportivi quadrilateri sovrapposti, mentre dietro c’era il più convenzionale ponte rigido. L’Alfa Romeo Giulia aveva inizialmente dei freni a tamburo, ma poi giunsero dei più efficaci dischi. Si trattava di un’auto molto curata e al passo coi tempi (e anche oltre). La sua tecnologia era luminosa, pure sul fronte della scocca a deformazione differenziata, cartina di tornasole dell’attenzione prestata tanto alla sicurezza attiva quanto a quella passiva. Molto curati anche gli aspetti aerodinamici. Tra i punti di forza del modello: le performance, l’agilità e la tenuta di strada. La produzione della vecchia Giulia ebbe luogo dal 1962 al 1977. Oggi è un’auto storica che fa girare la gente.
Fonte | Classicdrivers