Prezzo del gas auto, l’incubo continua. Infatti, è in atto uno scontro politico-diplomatico: se l’UE dovesse multare la Bielorussia, questa ci toglierebbe il gas. Con possibili aumenti per i prezzi alla pompa. Per l’energia in generale, per benzina, diesel, elettricità, in un sistema di vasi comunicanti. Ma ricostruiamo le tappe della vicenda.
Mercoledì 10 novembre, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen si è scagliata contro la Bielorussia. L’accusa: questa nazione accoglie e poi spinge migliaia di migranti (provenienti dal Medio Oriente) verso la Polonia e i Paesi baltici. La von der Leyen pensa a nuove sanzioni più pesanti contro la Bielorussia.
Durissima la reazione nelle scorse ore del presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko. Minaccia di interrompere il transito del gas verso l’Europa attraverso il gasdotto Yamal-Europe se l’UE dovesse inasprire le sanzioni. Senza gas, innumerevoli le conseguenze negative per noi europei e per l’Italia. Sotto più punti di vista, incluso il rialzo del prezzo del gas auto.
Graffianti le parole di Lukashenko: “Noi riscaldiamo l’Europa, e loro minacciano di chiudere il confine. Ma che succede se gli tagliamo il gas?”. Eppoi il suggerimento che arriva da Minsk: “Consiglio a polacchi, lituani e agli altri leader senza cervello di pensare, prima di parlare”.
Al di là del gas, un dramma umanitario
Ovviamente, al di là del gas, del riscaldamento e dei prezzi alla pompa per gli automobilisti, il vero terribile dramma lo vivono i migranti ammassati in Bielorussia. Tentano a ripetizione di entrare in Polonia. Ma non riescono. Vengono respinti dall’esercito polacco. In che modo? Il ministro della Difesa polacco ha fatto sapere che i suoi soldati al confine sparano colpi di avvertimento in aria per tenere i migranti lontano. I migranti pare siano 2000, in arrivo specie dall’Iraq.
Il tutto, mentre le temperature in quelle aree di confine sono da giorni sotto lo zero. I migranti si riscaldano con fuochi e mezzi di fortuna. Pare sia morto assiderato un ragazzo di 14 anni. Stando alla BBC, negli ultimi mesi di questa crisi sono morte come minimo 7 persone.
Certo che, in un’ottica solo politica, l’UE da tutta questa storia non esce granché bene. La Bielorussia è un Paese di transito per il gas naturale: le forniture arrivano dalla Russia. Per i gasdotti bielorussi, attualmente, passa un quinto del gas che dalla Russia giunge nel Vecchio Continente. Attraverso la Bielorussia passa il gasdotto Yamal-Europa, rotta principale diretta in Polonia e poi in Germania.
Prima l’UE ha cominciato domandare a Putin più gas tramite la Gazprom, la compagnia di Stato russa. Con risultati da capire: di certo, il leader russo ne viene fuori straordinariamente più forte sotto il profilo politico, tanto da poter avanzare diverse richieste pesanti. Adesso, si trova alle prese col dramma umanitario e con Lukashenko. Da taluni definito “ultimo dittatore d’Europa”.
Nel mentre, l’UE vuole portare avanti molto velocemente la decarbonizzazione, con esiti tutti da scoprire. L’alternativa sarebbe l’emancipazione energetica europea, che però sembrerebbe non essere nei piani.
Intanto, all’UE non resta che cercare di rivolgersi al Nord Africa e alla Norvegia per il gas. Qualora dall’Est non ne arrivasse a sufficienza. Ma è certo che, più un bene è necessario, più il prezzo di quel bene va in orbita…