L’ultima monoposto per il Campionato del Mondo di Formula 1 del 2022 è stata assegnata: Guanyu Zhou correrà in Alfa Romeo, al posto del nostro connazionale Antonio Giovinazzi, il quale lascerà il Circus per mettersi in discussione sulle piste di Formula E in attesa di tornare, un giorno (magari non troppo lontano) più arrembante che mai.
Zhou, non si frenano le malelingue: le critiche di Calum Ilott
Perlomeno l’alfiere di Martina Franca ha avuto l’onore e il privilegio di mettersi alla prova nella classe regina del motorsport, in coppia con l’ex ferrarista e campione iridato 2007 Kimi Raikkonen. Non può dire altrettanto, anche se lui spera – presto o tardi – di entrarci, Callum Ilott. Il britannico pare aver incassato davvero male l’ufficialità di Zhou in F1.
D’altronde, un anno fa, da compagno di team in UNI-Virtuosi batté in maniera perentoria il compagno di paddock, rifilandogli 49,5 punti di distacco. Eppure, non ha ottenuto la tanto ambita chiamata, a differenza del collega, il primo driver di cinese della storia nella F1.
Magari un giorno tornerà, ha scritto Ilott su Instagram, in un post dove appare alla guida di Ferrari, Haas e, appunto, Alfa Romeo. A chi gli ha chiesto se con le sue parole abbia voluto comunicare il momentaneo addio alla Formula 1 pure da pilota di riserva, ha replicato di non vedere alcun senso nel vedere altri guidare in giro per il mondo, ancora una volta.
Così, il vicecampione di Formula 2 2020 intraprenderà un percorso differente: per tutta la stagione a venire gareggerà in IndyCar, avendo siglato un contratto con Juncos-Racing. Forse il suo rammarico concerne pure il futuro in generale in F1, con sempre più porte destinate a chiudersi in favore di chi gode di una forza economica maggiore. La Federazione automobilistica di Pechino ha raccolto 26 milioni di dollari per permettere a Zhou di coronare il proprio sogno, da qui le critiche al vetriolo degli appassionati e degli addetti ai lavori a mezzo social.