Dopo le parole, le promesse, arriva il nulla: zero incentivi auto pluriennali. La filiera critica il Governo Draghi. Automotive dimenticato nella legge Bilancio 2022, nemmeno un euro. L’Italia vuol fare la transizione della mobilità senza stanziare fondi a sostegno della domanda e dell’offerta, l’attacco alla politica. Urgente un piano strategico per evitare gravi danni ambientali, economici e sociali, dice la filiera.
Sono incredule le associazioni che rappresentano in Italia l’intero mondo della mobilità sostenibile e le filiere industriali e commerciali automotive, di fronte alla totale assenza di misure per affrontare la transizione ecologica ed energetica della mobilità: servono incentivi auto pluriennali.
C’è delusione. Nonostante l’attiva partecipazione ai lavori del “Tavolo Automotive” abbia prodotto diverse proposte di intervento, come la pianificazione pluriennale di sostegno all’acquisto di veicoli a zero e bassissime emissioni per cittadini e imprese, arriva il niente.
La mancata previsione di un intervento strutturale si somma all’assenza di misure specifiche nel PNRR (Piano nazionale) nella componente “transizione energetica e della mobilità sostenibile”. Allarme da parte della filiera auto: in questo modo l’Italia diventa l’unico Paese europeo, con un’importante vocazione manufatturiera automotive, che non sostiene il consumatore auto. Verso l’acquisto di mezzi a zero e bassissime emissioni.
Senza incentivi auto, sono guai
Gravissimi gli impatti previsti sul mercato e i rischi di tenuta della filiera nazionale, in assenza di un piano strategico per favorire il rinnovo del parco circolante, ancora tra i più vetusti e meno sicuri e inquinanti d’Europa.
Eppure, c’è il Piano Nazionale Energia e Clima e di riduzione delle emissioni di CO2, prefissati a livello europeo e sottoscritti dal nostro Paese. L’analisi d’impatto delle misure di incentivo dello scorso anno ha evidenziato i molteplici effetti positivi degli ecobonus.
La filiera chiede a Draghi, ai ministri competenti Giorgetti e Cingolani, nonché al ministro Franco, di porre rimedio tempestivamente alla totale assenza di politiche per l’automotive.
L’Esecutivo risponderà? In passato, no. Vedremo questa volta, visto che la polemica sale di livello.