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Stellantis preferisce l’estero, fornitori italiani a rischio

Durante una interrogazione parlamentare, Maurizio Lupi attacca duramente Stellantis e ricorda il debito a garanzia statale da oltre 6 miliardi che l’ex FCA doveva allo Stato.

Maurizio-Lupi Stellantis

E le vicissitudini degli operai di Stellantis, con tutte le problematiche che si vivono nelle fabbriche finisce in Parlamento, con il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti chiamato a dire la sua. Il deputato Maurizio Lupi, Presidente del soggetto politico Noi con l’Italia, ha prodotto una interrogazione alla Camera dei Deputati.

Una interrogazione dettata da alcune missive che i fornitori di componenti di Stellantis hanno ricevuto proprio dal Gruppo nato dalla fusione tra i francesi di PSA e gli italiani di FCA.

Una lettera mandata ai fornitori dove l’ex Fiat comunica, in parole povere, di non avere bisogno delle produzioni italiane. Ed è una cosa che il governo, almeno in base alle parole di Maurizio Lupi, non dovrebbe permettere. Soprattutto alla luce del fatto che FCA, anche se oggi si chiama Stellantis e qualcuno sostiene sia a trazione transalpina, deve onorare un vecchio prestito ottenuto grazie allo Stato italiano.

Un prestito su cui l’allora Fiat Chrysler Automobiles ottenne dietro la promessa di preservare l’occupazione nelle sue fabbriche e forse,anche per tutto quello che c’è dietro, cioè indotto e forniture nostrane.

Su Stellantis parole al vetriolo di Maurizio Lupi

Stellantis Giorgetti
Stellantis Giorgetti

Come dicevamo, su Stellantis Maurizio Lupi ha interrogato direttamente il Ministro dello Sviluppo Economico, il leghista Giancarlo Giorgetti.

Il numero uno di Noi con l’Italia, ha affrontato nella sua interrogazione un argomento forse sottovalutato relativamente a ciò che sta accadendo dentro Stellantis e soprattutto in Italia, nelle sue fabbriche. L’argomento sono le forniture di componenti. Infatti in genere si parla di occupazione nelle fabbriche, di esuberi da evitare e di regimi produttivi da salvaguardare. Ma intorno alle fabbriche di Stellantis c’è un intero universo che ruota e campa proprio di commesse ed ordini da parte della casa madre.

“Nonostante le rassicurazioni dell’amministratore delegato del gruppo Stellantis, prosegue, in maniera totalmente scientifica, l’eliminazione della componentistica italiana per quanto riguarda le forniture del gruppo Fiat”

Sono queste le parole del Presidente di Noi con l’Italia. E si fa riferimento al fatto che ormai in materia approvvigionamento di componenti, Stellantis è solito rivolgersi all’estero, spessissimo all’Asia, trascurando quello che può essere considerato il made in Italy della componentistica dell’industra automobilistica.

Il prestito a garanzia statale Stellantis lo deve restituire

Stellantis è una azienda nata da una convergenza di due aziende che grandi lo erano già da sole. I francesi di PSA con Peugeot, Opel, DS e Citroen come marchi principali, e gli italiani di FCA; con Fiat, Lancia, Maserati e Alfa Romeo (ma in tutto sono 14 i brand del settore che fanno capo a Stellantis).

E in ogni fusione, la nuova società costituita subentra in tutto.Come regola, sia nelle voci attive che in quelle passive delle società da cui essa stessa scaturisce.

“Restituisce il prestito garantito, signor Fiat-Stellantis?”

Questa la domanda che pone nella sua interrogazione a Montecitorio, Maurizio Lupi.

“Sono arrivate lettere a tutti i fornitori del gruppo Fiat, in Piemonte e in Lombardia, in cui si afferma, in pratica che, anche se avete fatto gli stampi ve li tenete, perché noi scegliamo i cinesi o gli spagnoli”

Questa l’accusa lanciata da Lupi nel suo quesito destinato al Ministro Giorgetti.

Preferire l’estero significa mettere a rischio una intera filiera

In altri termini, Stellantis sceglie l’estero per la componentistica Automotive, nonostante questo settore in Italia sia pieno di aziende e capace di produrre come da sempre ha dimostrato. Un settore quello di spalla alla produzione vera e propria di auto, che in Italia è costituita da oltre 2.200 aziende, sia piccole che medie. Aziende che danno lavoro ad oltre 160.000 addetti.

Come sostiene Lupi, che poi è la cosa che interessa maggiormente la notizia che Stellantis avrebbe deciso di approvvigionarsi diversamente, è che dei 45 miliardi di fatturato che il settore della componentistica per auto in Italia ha, 20 derivano da commesse Stellantis. E se questi ordini del quarto produttore mondiale di auto vengono meno, ecco che il rischio che questa filiera vada in sofferenza è da attenzionare.

“Il gruppo Fiat-Stellantis ha preso 6,3 miliardi di euro garantiti dallo Stato come prestito al 90 per cento, anche se, nello stesso tempo, il gruppo Fiat ha staccato un maxi dividendo di 5,5 miliardi”

Così Lupi ha ricordato l’impegno di FCA nei confronti dello Stato italiano.

Un prestito a garanzia statale con pegno da parte dell’allora FCA che non avrebbe dovuto smobilitare o causare crisi di settore in uno degli ambiti economici più trainanti del Paese, quello dell’Automotive.

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