Ogni tanto ci si imbatte in qualche revisione in chiave attuale o futuristica della mitica Ferrari F40. Anche Marcell Sebestyen, senior exterior designer per Kia Europa, ha ceduto alla tentazione e si è cimentato sul tema. Lo ha fatto per divertimento, piazzando il frutto del suo lavoro su Instagram, dove ha raccolto parecchie visualizzazioni.
Bisogna dire che il tizio ha avuto molto coraggio, perché mettere mano su una delle auto più iconiche del ventesimo secolo è qualcosa che fa accapponare la pelle. Lui non si è fatto intimidire dalla sfida.
Vedi il post di Instagram di @marcell_sebestyen https://t.co/wBpintBG2N
— Rosario Scelsi (@rosarioscelsi) November 30, 2021
Nel suo lavoro si coglie la parentela con il modello di riferimento, ma cambia la distribuzione dei volumi e il trattamento delle linee, qui meno sinuose e più nette. Il cofano anteriore, in particolare, assume un taglio più geometrico. Un certo livello di sperimentazione emerge nella presa d’aria laterale, qui raccordata con un gioco quasi simmetrico alle superfici vetrate del profilo. La parte centrale è forse la più identificativa dell’intero concept.
Sulla reinterpretazione della Ferrari 40 di Marcell Sebestyen la coda diventa lunga, in stile vecchi prototipi per la 24 Ore di Le Mans, ma il design rivede questo codice espressivo con un lessico avveniristico. Dietro spariscono i classici gruppi ottici rotondi, qui sostituiti da un’unica striscia luminosa orizzontale a tutta larghezza. I cerchi sono di dimensioni gigantesche, per trasmettere un senso di energia aggiuntiva.
Ferrari F40; perché non dedicarle un’auto della serie Icona?
L’esercizio stilistico di cui ci siamo occupati ci consente di tornare su un tema a noi molto caro: la necessità di un omaggio celebrativo da parte di Ferrari alla sua magnifica supercar, in vista del quarantesimo compleanno del modello. Giorni fa, in un nostro post, abbiamo scritto di quanto potrebbe essere interessante una nuova hypercar della serie Icona ispirata a questa regina delle “rosse” moderne.
Ovviamente non dovrebbe trattarsi di un remake, ma di un modello lanciato verso il futuro, ossequioso dello spirito della vera ed unica Ferrari F40. Il design di quest’ultima, assolutamente irripetibile, potrebbe dare qualche spunto nell’elaborazione formale, toccando le giuste corde emotive degli appassionati. Per il resto, l’omaggio sarebbe al concetto da essa incarnato.
Quella creatura, firmata Pininfarina, si è ritagliata uno spazio centrale nel cuore di ogni ferrarista che si rispetti. Nei suoi confronti c’è una sorta di venerazione. È un gioiello che supera la dimensione materica, per spingersi in un territorio più alto. Un oggetto di culto, nato nel solco della migliore tradizione della casa di Maranello.
Una supercar entrata nell’apparato emotivo della gente
La Ferrari F40 è un mito destinato all’eternità. Il look di questa creatura alata è qualcosa di meraviglioso. Impossibile resistere alla sua raffinata ed esotica aggressività. Sembra un prototipo scappato dalla pista di Sebring, ma può sfilare con classe nei contesti più glamour. Qui lo stile è diventato arte, traducendo la ricerca estetica in un capolavoro assoluto.
Se la tela dialettica è al vertice, non meno esaltante è il resto della composizione, frutto di un lavoro armonico nato sotto un unico regista: Nicola Materazzi. Il motore V8 biturbo da 2.936 centimetri cubi di cilindrata regala delle scariche di adrenalina inebrianti, con la forza dei suoi 478 cavalli a 7000 giri al minuto e dei suoi 577 Nm di coppia a 4000 giri al minuto. Il tutto su un peso di appena 1100 chilogrammi.
Non ci vuole molto ad intuire i calci alle spalle che giungono ad ogni entrata in esercizio delle turbine. Roba da imprimere la morfologia delle vertebre sui sedili. A condire il tutto ci pensa un sound da pelle d’oca, che le hypercar elettriche dell’era contemporanea possono solo sognare.
Splendida anche la finezza del comportamento stradale, a condizione di saperci fare, perché spingere al limite la Ferrari F40 è un esercizio elitario, destinato a chi ha manico. Questo carattere esplosivo fa parte del suo fascino, che l’ha consegnata alla leggenda. Si tratta dell’ultima “rossa” presentata con Enzo Ferrari ancora in vita. Il suo genuino apprezzamento verso questa creatura ribadisce la sua essenza di testamento spirituale del “Commendatore”.
Fonte | Carbuzz