Quando si pensa alla Maserati, la mente corre ai modelli sportivi e da gara, ma anche alle superbe granturismo a sua firma. Salvo qualche rara eccezione, la cifra stilistica delle opere del “tridente” è sempre stata l’eleganza con cui hanno offerto allo sguardo la loro vigorosa tempra caratteriale. Gioielli di design, entrati spesso nel cuore della gente, per le loro brillanti alchimie dialettiche.
Purtroppo qualcuno, ogni tanto, sporca il fascino di queste creature con degli interventi di tuning che cozzano pesantemente con la classe dei modelli di partenza. Si dice: “De gustibus non est disputandum”. A volte, però, la tentazione di dissentire dalla celebre locuzione latina è molto forte. Ecco tre esempi che la fanno traballare.
Maserati Ghibli Limousine
Vedere una Maserati Ghibli del 2016 stravolta nel suo spirito, per assumere le caratteristiche di una limousine, fa male agli appassionati del “tridente”…e non solo. Purtroppo, nel mondo in cui viviamo, ci si può aspettare di tutto. Così, nel New Jersey (Stati Uniti), a qualcuno è venuto in mente di fare una trasformazione del genere. Solo una compagnia di noleggio statunitense poteva concedersi un tuning così stravagante.
Pare che l’intervento chirurgico sia costato 75 mila dollari. A questa cifra va aggiunto il prezzo di acquisto dell’auto modenese. Dalle notizie che circolano in rete, sembra che l’auto regali ancora qualche dose di piacere di guida, ma consentitemi qualche perplessità sul tema. Forse le uniche emozioni giungeranno dal motore, per fortuna non modificato. Superfluo sottolineare lo sfarzo presente nell’abitacolo, tipico delle migliori limousine a stelle e strisce.
Tutto trasuda di lusso puro. All’interno c’è spazio per 8 persone, cui sono riservati dei sedili in pelle rossa e tanto comfort. Il campionario è il solito: illuminazione da discoteca, bar integrato, schermi LCD e chi più ne ha più ne metta. Io preferisco, di gran lunga, la vettura nella sua configurazione standard. Insomma, come mamma l’ha fatta. Ricordiamo che la produzione della Maserati Ghibli prese avvio nel 2013.
Questa berlina di lusso ad alte prestazioni non ha il carisma della Quattroporte, che si colloca più alto nel listino del “tridente”, ma le sue alchimie stilistiche non hanno nulla da invidiare alla sorella maggiore. Cresce l’aggressività, in un quadro dove non si perde una sola nota di classe. La Maserati Ghibli è un’auto molto sicura: ha ottenuto cinque stelle al crash test Euro NCAP e si è sempre distinta nella categoria “Berline di lusso”. Con la Quattroporte condivide il motore a benzina di questo esemplare, il V6 biturbo da 3 litri e 410 cavalli di potenza massima. Un cuore generoso, progettato insieme ai tecnici della Ferrari ed assemblato a Maranello.
Maserati Quattroporte Shooting Brake
Un’altra creature del “tridente” decisamente insolita è la Maserati Quattroporte Shooting Brake. Il tuning, in questo caso, ha riguardato la versione diesel. L’esemplare sottoposto al supplizio è del 2016. Ovviamente anche nel modello in esame non c’è lo zampino della casa ufficiale. A volere l’insolita opera è stato un appassionato estero, che ora la mette in vendita. Pare sia l’unica interpretazione di questo tipo eseguita sull’ultima generazione della Maserati Quattroporte.
A mettervi mano ci hanno pensato gli uomini di Adam Redding, che vantano una grande esperienza nel restauro di auto di alto lignaggio. La revisione completa del volume posteriore ha creato un corpo aggiuntivo dall’innesto naturale, che non sporca la linea. Il problema, tuttavia, è che si tratta di una station wagon: una formula poco intonata con il logo del “tridente” esibito sulla calandra. Comprensibile lo stato d’animo degli appassionati, al cospetto di una trasformazione del genere, sicuramente riuscita, ma assai lontana dai canoni identificativi del marchio.
Come dicevamo, per questo tuning è stata scelta una vettura con motore V6 turbodiesel da 3 litri di cilindrata, di derivazione VM. Così la Maserati Quattroporte Shooting Brake gode della spinta di 275 cavalli. Alcuni avrebbero preferito il ricorso al motore a benzina V8 3.8 biturbo da 530 cavalli, ma tale equipaggiamento l’avrebbe resa forse ancora più eretica. La conversione di cui ci stiamo occupando ha richiesto circa 1500 ore di lavoro. Intrigante il sofisticato portellone posteriore, che ha imposto un notevole sforzo tecnologico.
Ricordiamo che la Maserati Quattroporte ha preso forma nel 1963, con la prima generazione della serie. Ora questa stupenda berlina, che ha servito anche i capi di stato, è giunta alla sesta generazione, il cui debutto in società è avvenuto al Salone dell’Auto di Detroit del 2013. Si tratta di una delle auto più lussuose della storia del “tridente” ed è una vera ammiraglia di classe, capace di rappresentare al meglio lo stile italiano.
Maserati GranTurismo widebody
La Maserati GranTurismo è una vettura gioiello, dal fascino unico. Sicuramente è una delle coupé più seducenti del 21° secolo, per il modo sublime con cui coniuga i temi dell’eleganza e della sportività. Sin dal suo debutto, avvenuto al Salone dell’Auto di Ginevra del 2007, è stato amore a prima vista. Ora si attende la sua erede. Pur essendo da un anno fuori listino, sembra ancora molto attuale sul piano stilistico. Mettere mano al look di una creatura del genere è un ardimento, perché ha lo stesso effetto di una rivisitazione della Gioconda. Eresia allo stato puro, ma qualcuno la pensa in modo diverso.
Ecco allora un fiorire di tuning, su scala globale. Uno dei più estremi e stravaganti è quello di Liberty Walk, che ha applicato sulla Maserati GranTurismo il suo kit widebody. L’effetto è in stile cartone animato. Ad aggravare il quadro ci pensa la pellicola dorata (effetto oro rosa) applicata sulla vistosissima carrozzeria, ma è il male minore, pur non profumando di gusto.
Pensando allo splendore della base di lavoro, viene da mettersi le mani ai capelli. Qui si è ferita un’opera d’arte, per creare un mezzo sicuramente vistoso, dove la classe, però, è svanita del tutto. I puristi del “tridente” rabbrividiscono al cospetto di una simile interpretazione, ma nel mondo ci sono persone che hanno un senso del gusto fuori dai canoni rituali dell’armonia e della bellezza. Qualcuno si appella a una frase che suona come un alibi: “È bello ciò che piace”. A me sembra una scusa molto traballante, almeno in questo caso.
Disegnata da Pininfarina, la Maserati GranTurismo prese forma sul pianale della Quattroporte. Impossibile non farsi prendere dai suoi lineamenti. Anche il sound è da pelle d’oca. Del resto giunge da un motore V8 di origine Ferrari, che inebria l’apparato emotivo in modo travolgente. Non ci vuole molto a capire il mio amore per questa vettura, nelle sue declinazioni standard (ovviamente). Sono il solo a subirne il fascino? Non credo proprio.
Fonte | Tuningblog.eu