Il meraviglioso rombo di due Ferrari speciali ha rotto il silenzio delle strade della Targa Florio, riportando la memoria indietro nel tempo, quando su quel nastro d’asfalto andava in scena una delle gare più importanti del mondo. Cogliendo tutti di sorpresa, nell’area di Floriopoli sono apparse all’improvviso una Ferrari SF90 Spider con Assetto Fiorano e una Ferrari Monza SP1.
Quest’ultima in livrea commemorativa, con il classico rosso abbinato ad un muso blu e ad una sottile striscia gialla che attraversa il cofano motore. Per la scultorea creatura della serie Icona è la prima immersione assoluta nel Circuito delle Madonie. Un tributo ai ricordi e alla storia.
La Ferrari ha vinto per sette volte la vera Targa Florio (il rally di oggi è una cosa diversa), ma il matrimonio poteva essere più felice se la sfortuna non ci avesse messo lo zampino. Il successo più importante fu messo a segno da Nino Vaccarella nell’edizione del 1965, su una 275 P2. Insieme a lei, si sono imposte nella sfida siciliana, le 166, la 250 Testa Rossa, la 246 SP, la 312 PB. Di quei magnifici sigilli ci siamo occupati in un precedente post, che vi suggeriamo di visionare.
Le “rosse” e la “cursa”: rapporto vivo
Oggi la relazione con la Targa Florio viene tenuta in vita dal Ferrari Tribute, da qualche raduno e da incursioni a sorpresa come quella delle scorse ore. Protagoniste dello sbarco in Sicilia sono state, questa volta, le già citate Ferrari SF90 Spider con Assetto Fiorano e Monza SP1. Quando sono state scaricate dall’anonimo e modernissimo TIR che le custodiva, le due auto sportive del “cavallino rampante” si sono offerte in modo ammaliante, trovando nello sfondo delle tribune di Cerda (in realtà di Termini Imerese) il loro elemento naturale.
Le foto mostrano tutto il loro splendore. In coda al post troverete anche un video, relativo alla hypercar della serie Icona, mentre viene imbarcata sul TIR. Qui, il generoso driver, si concede alcuni colpi di gas che entrano nel cuore per il fascino sublime delle musicalità meccaniche offerte al godimento delle orecchie. Nulla ha potuto il forte vento per nascondere le fantastiche note.
Ferrari Monza SP1
La Ferrari Monza SP1 è, a mio avviso, il capolavoro di Flavio Manzoni, capo del centro stile interno della casa di Maranello. Si tratta della “rossa” più sensuale nata dalla sua matita. Una vera scultura, che meriterebbe di trovare spazio nei musei d’arte più importanti del mondo. Nata nel 2018, questa creatura monoposto appartiene alla serie Icona, che ha lanciato insieme alla sorella SP2, a due posti.
Lo spirito del suo progetto è quello di commemorare alcune delle migliori “rosse” del passato, senza cadere nella rete del mero romanticismo. Qui il rispetto della tradizione emerge con chiarezza, ma in una tela fortemente orientata al presente e al futuro. Sue fonti di ispirazione sono state le barchette degli anni cinquanta, come la 750 Monza e la 860 Monza.
Emozioni sul ponte di comando
Sulla Ferrari Monza SP1 manca il parabrezza. L’impressione, una volta seduti dentro, è quella di trovarsi in una sorta di moto a quattro ruote. Nessuna protezione è prevista in caso di pioggia: qui lo spirito è quello delle auto scoperte senza compromessi. Una dimensione pura che entra nel cuore. Prodotta in tiratura limitata per dei clienti di fascia alta, questa meravigliosa hypercar gode della spinta di un motore V12 aspirato da 810 cavalli di potenza a 8500 giri al minuto.
Un capolavoro della meccanica, che inebria i sensi, con la forza delle sue straordinarie musicalità e con l’energia vulcanica della sua spinta. L’accelerazione da 0 a 100 km/h viene liquidata in 2.9 secondi, mentre dopo 7.9 secondi, sempre con partenza da fermo, i 200 km/h sono già un ricordo. La velocità massima supera i 300 km/h. Ciò che i numeri non raccontano sono le sensazioni e le emozioni inarrivabili che regala questa creatura. Beati quelli cui concede il privilegio di guidarla. Agli altri elargisce lo splendore del suo look, nelle rare occasioni in cui si mostra su strada. Si starebbe ore intere a guardare la Ferrari Monza SP1.
Ferrari SF90 Spider Assetto Fiorano
La Ferrari SF90 Spider declina in chiave scoperta lo spirito della versione coupé, nota come SF90 Stradale. In questa vesta allarga la gamma delle opzioni, consentendo l’uso a cielo aperto. La leggera riduzione delle performance rispetto alla sorella chiusa viene compensata da un ventaglio più ampio di emozioni.
Anche il look diventa più sensuale, migliorando l’area del lunotto e dei suoi elementi di raccordo, punto debole della SF90 Stradale. Così la Ferrari SF90 Spider diventa una top model, sia col tettuccio in sede che con la copertura nascosta dietro ai sedili. Il nome ispirato a quello di una monoposto di Formula 1 dice tanto sulle ambizioni e sulla tecnologia del modello. Questa supercar del “cavallino rampante” attinge a piene mani dal mondo delle corse.
Una vetrina del know-how di Maranello
Molto curata la veste aerodinamica, come sui bolidi a ruote scoperte. Qui, infatti, avere un alto carico deportante è di fondamentale importanza. Di frontiera anche la finezza della meccanica e dell’elettronica. Il telaio è degno di tanta eccellenza. Sul fronte propulsivo, si è in presenza di una creatura ibrida. La spinta deriva dalla combinazione fra un motore termico V8 biturbo da 3990 centimetri cubi di cilindrata, che eroga 780 cavalli di potenza massima a 7500 giri al minuto, e tre motori elettrici, da 220 cavalli. Il totale fa 1000 cavalli di energia esplosiva, che inebriano il pilota e il suo eventuale passeggero.
Per scaricarli a terra, l’auto si giova di un nuovo cambio F1 a doppia frizione con otto rapporti. I passaggi di marcia avvengono in 200 millesimi di secondo. Oltre che del Manettino per la gestione dei controlli di guida, la Ferrari SF90 Spider è dotata dell’inedito eManettino per controllare la risposta dei motori elettrici secondo quattro profili. Scegliendo la vettura con l’Assetto Fiorano, come nell’esemplare immortalato sulle strade della Targa Florio, si esalta ulteriormente la sua tempra sportiva. Un allestimento racing ben intonato con lo spirito della corsa di don Vincenzo Florio.
La Monza SP1 viene caricata sul camion
Il video ci fa vedere il momento dell’imbarco della Ferrari Monza SP1 sul modernissimo TIR che l’ha portata in Sicilia. Le operazioni avvengono con estrema fluidità, dopo aver sollevato il muso dell’auto, col sistema di disimpegno di cui è dotata. Superbe le sonorità offerte all’apparato uditivo. Le note del meraviglioso V12 guadagnano un netto dominio sul forte vento che cerca di sottometterle. Goduria allo stato puro.