Una Ferrari SF90 Stradale, senza Assetto Fiorano, sarà battuta all’asta da Mecum Auctions. L’esemplare in catalogo è un pezzo unico, perché la sua carrozzeria è stata vestita con una verniciatura extra-campionario White, abbinata a degli interni rossi, con sedili in stile Daytona. Il rendez-vous col martello del banditore è fissato per il prossimo anno, in occasione della vendita all’incanto di Kissimmee (Florida), in programma dal 6 al 16 gennaio 2022.
L’esemplare di cui ci stiamo occupando è del 2021 ed ha accumulato una percorrenza di sole 57 miglia. Immacolato e ricco di accessori, costituisce una bella tentazione per i potenziali acquirenti. Al momento non si hanno notizie sulle stime, ma è fuor di dubbio che si tratti di cifre fuori dalla portata dei comuni mortali.
Il missile di Maranello
La Ferrari SF90 Stradale è l’auto più veloce dell’attuale listino della casa del “cavallino rampante”. Il suo tempo sul giro a Fiorano la colloca addirittura davanti alla Ferrari LaFerrari, regina delle hypercar in tiratura limitata dell’era moderna. Quest’ultima ferma il cronometro su 1’19″7, lasciando sette decimi di vantaggio alla vettura più giovane, che vanta anche 37 cavalli in più.
La potenza massima sviluppata dal sistema propulsivo della Ferrari SF90 Stradale tocca quota 1000 cavalli. Anche questo la pone al vertice della produzione commerciale del marchio. La straordinaria energia complessiva nasce dai 780 cavalli a 7500 giri al minuto messi sul piatto dal motore V8 biturbo da 4.0 litri e dai 220 cavalli aggiuntivi dei tre cuori elettrici, due dei quali disposti all’avantreno, per regalare motricità anche alle ruote anteriori.
Ferrari SF90 Stradale: piacere sensoriale
Si tratta di una supercar ibrida (plug-in), ma le emozioni sono da auto endotermica pura, perché a Maranello sanno come toccare le giuste corde emotive della loro affezionata clientela. Le prestazioni sono spaziali: oltre 340 km/h di velocità massima; accelerazione da 0 a 100 km/h in 2.5 secondi, da 0 a 200 km/h in 6.7 secondi. Ovvio che un mezzo del genere abbia la migliore tecnologia. Del resto stiamo parlando di Ferrari, non di un marchio qualsiasi.
Su questa vettura, dato il ruolo fondamentale della gestione dell’impianto ibrido nell’esperienza di guida, il tradizionale Manettino è affiancato da un selettore per la gestione dei flussi energetici denominato eManettino. Quattro i programmi su cui può essere settato: eDrive, Hybrid, Performance e Qualify. L’ultimo della serie è il più vigoroso e consente di sfruttare appieno il potenziale del mezzo. L’auto si accende sempre in Hybrid, ma il guidatore può scegliere il modo in cui sfruttare la power unit, in base alle necessità contingenti.
Sulla Ferrari SF90 Stradale, la suggestiva colonna sonora trova un ottimo alleato nel cambio F1 a doppia frizione che, specie in scalata, regala quei colpi di batteria che danno il ritmo alla composizione, anche se le melodie dei V12 del “cavallino rampante” sono di un altro pianeta: con quelle non c’è storia. Il richiamo nel nome all’omonima monoposto di Formula 1 dice tanto sulle ambizioni al vertice di questa “rossa”, le cui prestazioni sono spaventose.
Scariche di adrenalina e stile avveniristico
Quello che i numeri, pur di eccellenza assoluta, non dicono è però il tenore delle performance nei contesti guidati. Lo stesso vale per le emozioni, copiosamente elargite da questa fenomenale supercar. Tutto è davvero al top, per inebriare al meglio l’apparato sensoriale. I proprietari e i loro passeggeri hanno l’occorrente per divertirsi ai massimi livelli, anche alle andature ordinarie.
A rallentare la foga della Ferrari SF90 Stradale provvedono dei potenti freni carboceramici, capaci di arrestare l’auto sportiva del “cavallino rampante” in meno di 29.5 metri dalla velocità di 100 km/h. Ho lasciato per ultimo lo stile, firmato da Flavio Manzoni, perché questo non va narrato, ma interpretato con la sensibilità personale di ciascun osservatore. Si tratta, indubbiamente, di un’auto molto bella, ma il suo look raggiunge le vette nella versione Spider, dove il trattamento dell’area del lunotto è decisamente più felice, pure in configurazione chiusa.
Le forme plastiche e scultoree del modello trovano degno rilievo anche nella tinta bianca dell’esemplare messo all’asta da Mecum Auctions. Ottimo l’abbinamento con i pellami rossi dell’abitacolo e con le pinze dei freni nella stessa natura cromatica. Peccato per la verniciatura del tetto e del montante anteriore, che appesantisce la tela grafica. Io avrei lasciato il nero a contrasto che, secondo me, rende più snello l’insieme.