A volte, lo sport sa essere davvero crudele. Ti può dare, ma ti può togliere anche tanto, negarti un trionfo che, in cuor tuo, stavi già festeggiando. Ad oggi l’ultimo pilota campione del mondo con una Ferrari rimane Kimi Raikkonen, il quale si ritirerà proprio dopo il Gran Premio di Abu Dhabi, in programma domani. Chi possiede però una buona memoria storica rammenterà, però, sicuramente come nel 2008 sempre un alfiere della Rossa toccò quasi il cielo con un dito: Felice Massa, che perse il titolo iridato nell’appuntamento conclusivo, in Brasile, davanti al proprio pubblico.
Felipe Massa: illusione di gloria
All’epoca il driver della Casa di Maranello sfiorò l’exploit per pochi secondi. Un sogno frantumatosi nel momento in cui, lungo la curva finale prima del traguardo, Lewis Hamilton sorpassò Timo Glock, aggiudicandosi quel provvidenziale punto per iscrivere il suo nome nell’albo d’oro.
Il 40enne sudamericano ha ripreso parola sull’accaduto in un’intervista rilasciata all’Equipe, focalizzandosi su un’altra gara decisiva della medesima stagione, vale a dire la corsa di Singapore, vinta da Fernando Alonso con un’azione illecita.
Lo spagnolo, a bordo della propria Renault, rientrò nella corsia dei box prima di tutti per il rifornimento, quindi il compagno di scuderia, Nelson Piquet Jr., sbatté contro il muretto ed entrò la safety car. Successivamente Piquet confessò di aver compiuto di proposito l’incidente, in osservanza dell’ordine giuntogli dall’alto, da Flavio Briatore. L’allora team principal della squadra transalpina fu radiato, un verdetto poi annullato, su disposizione del tribunale di Parigi, poiché ritenne irregolare il processo svolto dalla Federazione.
Il mancato appoggio della Ferrari
Secondo Felipe Massa si consumò lì il misfatto e qualcuno avrebbe potuto avanzare reclamo pure a un anno di distanza. Inizialmente, nessuno sapeva che i punti sottratti illecitamente quel giorno erano dipesi da imbrogli. Nel 2009, emerse la verità. Questo avrebbe influenzato pesantemente il torneo. La safety car entrò in pista quando non avrebbe potuto e, così, l’intera gara ne sarebbe uscita condizionata. Pure l’anno seguente avrebbero dovuto annullare il Gran Premio. In Francia lo hanno decretato con i sette Tour ottenuti da Armstrong, ha sottolineato Massa.
Tramite le colonne de L’Equipe, Felipe Massa ha rivelato un dettaglio sul post Singapore. Lui aveva spronato la Ferrari a tentare la via del ricorso, senza però trovare il giusto sostegno. Ne parlò con Stefano Domenicali, che liquidò la questione asserendo non ci fosse nulla da fare. A torto, per il brasiliano. Mentre oggi il tempo è senza dubbio abbondantemente scaduto.