Forse non era strettamente necessaria una conferma ufficiale, ma il Country Manager di Stellantis, Santo Ficili, è stato chiaro nel parlare di elettrico e di Italia.
Il manager ha confermato che l’Italia avrà un ruolo strategico per i nuovi progetti di Stellantis in materia di elettrificazione. Progetti ambiziosi che mirano a dotare il mercato di un veicolo elettrico per ogni fascia di utente, per ogni segmento.
Le potenzialità ci sono tutte, visto che Stellantis è il colosso dell’Autimotive nato dalla fusione tra i francesi di PSA e gli italiani di FCA. Un colosso che conta ben 14 marchi, che produce dalle city car alle super car e perfino i furgoni.
Investimenti, veicoli e piano elettrico, per Stellantis le partire di Santo Ficili
Ripetiamo, il piano di Stellantis ormai è chiaro e tutti lo conoscono bene. Si punta con decisione verso l’elettrificazione completa della gamma.
E se il progetto UE prevede lo stop alle auto a combustione dal 2035, Stellantis conta di anticipare tutto al 2030.
E nel progetto dell’azienda, l’Italia, nonostante i problemi di oggi avrà un ruolo centrale, quasi apicale. Lo hz confermato il Country Manager di Stellantis, Santo Ficili.
“L’Italia avrà un ruolo centrale nei piani del Gruppo dedicati alla gamma dei nuovi modelli elettrificati e alla mobilità elettrica per tutti”.
Centralità degli stabilimenti italiani del Gruppo che parte da tre punti basilari, cioè:
- 30 miliardi di investimenti;
- 4 piattaforme Bev flessibili al 100%;
- 2 milioni di veicoli prodotti all’anno.
La crescita del mercato della mobilità sostenibile, Stellantis pronta
Ogni 100 auto, 70 elettriche, questo il piano 2030 di Stellantis. La risposta del colosso dell’Automotive al crescente mercato della mobilità sostenibile è questa.
E si parte da almeno 3 punti cardine:
- Stabilimento ex FCA di Melfi con 4 nuovi veicoli elettrici di 4 diversi marchi Stellantis;
- Stabilimento di Termoli con una Gigafactory, per produrre batterie per auto elettriche;
- Polo di Mirafiori con nascita dello Stellantis Turin Manufacturing District.
Siamo alle porte della rivoluzione quindi. Una rivoluzione che ha già prodotto per esempio, il trasferimento, con annessa chiusura, della fabbrica ex Bertone di Grugliasco, verso Mirafiori.
E se rivoluzione deve essere, non poteva che riguardare, nell’universo Stellantis, anche la Sevel di Atessa.
Nella fabbrica di Val di Sangro in Abruzzo, la Società Europea Veicoli Leggeri continuerà ad essere leader nella produzione di furgoni. In provincia di Chieti si produrrà ance il Fiat Ducato con motore elettrico.
Ogni marchio un veicolo elettrico già definito per ogni segmento
La transizione elettrica di Stellantis è in pieno corso e se i progetti sono a medio termine, l’attualità dice che messi in fila tutti i veicoli elettrici dei 14 brand dell’azienda, coprono tutto il mercato della mobilità sostenibile.
Dal Fiat Ducato elettrico alla Citroen Ami, dai furgoni alle piccole city car quindi. E ci saranno ancora le Fiat 500 e le Fiat Panda per esempio. Ma anche le nuove Maserati (che dall’Agap di Grugliasco passano a Mirafiori), i SUV (Tonale per Alfa Romeo e Grecale per la casa del Tridente).
E non ci saranno ostacoli al piano di Stellantis, nemmeno la carenza dei semiconduttori. Infatti secondo Ficili, anche se oggi è ancora pesante, presto la crisi dei semiconduttori finirà.
Lo ha spiegato il manager durante la presentazione di Stellantis Italy House, a Mirafiori.
Non potevano però mancare gli inviti ai governi a sostenere le aziende. Forte degli enormi investimenti messi in programma, Ficili è tornato a chiedere maggiori aiuti da parte delle istituzioni.
Dal costo dell’energia elettrica agli incentivi per spingere all’acquisto dei nuovi veicoli.
“Se noi investiamo, come gli altri costruttori automobilistici, ci aspettiamo chea anche gli altri attori facciano la loro parte”.