Esattamente quarant’anni fa, nel mese di giugno del 1978, partì la commercializzazione sul mercato italiano della Fiat Ritmo, presentata ufficialmente al Salone di Torino tenutosi due mesi prima e disponibile sia con la carrozzeria a tre porte che nella variante a cinque porte. Diretta concorrente della Volkswagen Golf, in quanto entrambe auto di Segmento C dalle dimensioni compatte, sostituì la berlina Fiat 128 che, tuttavia, uscì definitivamente di scena solo cinque anni dopo.
La Fiat Ritmo era lunga 394 cm, larga 165 cm e alta 140 cm, mentre il passo misurava 245 cm e il volume del bagagliaio variava dai 370 litri di capacità minima in configurazione standard ai 1.250 litri di capienza massima nella modalità a pieno carico. Tra le caratteristiche meccaniche, invece, figuravano la trazione anteriore, la posizione trasversale del motore, le quattro sospensioni a ruote indipendenti e i freni anteriori a disco.
Inizialmente, la Fiat Ritmo era proposta in tre differenti declinazioni: Ritmo 60, con il motore 1100 a benzina da 60 CV di potenza; Ritmo 65, con il propulsore 1300 da 65 CV; Ritmo 75, con l’unità 1500 da 75 CV, abbinata esclusivamente al cambio automatico a tre rapporti di origine Volkswagen. Inoltre, la gamma era declinata negli allestimenti L e CL.
Le prime novità sopraggiunsero già nel 1979, a partire dalla versione statunitense commercializzata come Fiat Strada, perché la denominazione Ritmo identifica il ciclo mestruale nella lingua anglosassone. Oltreoceano, la compatta torinese era disponibile solo con la motorizzazione 1500 da 65 CV di potenza e 150 km/h di velocità massima con il cambio automatico o 160 km/h con il cambio meccanico.
Sul mercato italiano, invece, la declinazione Ritmo 60 fu equipaggiata con il propulsore 1050 da 60 CV, ma solo in abbinamento all’allestimento L, mentre la versione nell’allestimento CL continuò ad essere proposta con il motore 1100 di pari potenza. Inoltre, debuttò la versione speciale Targa Oro della Ritmo 65, riconoscibile per gli inserti dorati della carrozzeria, i cerchi ruota dedicati, gli interni più lussuosi e la dotazione di serie più ricca, nonché disponibile solo nei colori Nero per la variante a tre porte o Marrone Metallizzato per la variante a cinque porte.
Nel 1980, la gamma fu allargata alla declinazione Ritmo D, mossa dall’unità 1700 Diesel da 55 CV di potenza e abbinata al cambio manuale a cinque marce che fu adottato anche dalle versioni Ritmo 65 e Ritmo 75. La Fiat Ritmo D era dotata anche di sospensioni rinforzate, barra antirollio all’avantreno, sterzo specifico, pneumatici maggiorati e paraurti anteriore dedicato.
Molte novità furono introdotte nel 1981, come la Fiat Ritmo Super che era caratterizzata da elementi specifici quali cerchi ruota, paraurti, plancia e abitacolo, nonché dotata di cornici dei vetri e maniglie cromate, logo anteriore Fiat di forma circolare e condiviso con tutte le altre versioni, volante regolabile, divanetto posteriore sdoppiato e strumentazione completa di Check Control. La relativa gamma comprendeva le declinazioni Ritmo S75 con il motore 1300 da 75 CV e Ritmo S85 con il propulsore 1500 da 85 CV, quest’ultimo abbinato anche al cambio automatico.
Nel 1981 debuttarono anche le versioni sportive Ritmo 105 TC e Ritmo 125 TC Abarth con le rispettive motorizzazioni ‘bialbero’ 1600 da 105 CV e 2000 da 125 CV, affiancate dalla variante cabriolet allestita da Bertone e proposta con la capote in tela a quattro strati, l’abitacolo specifico e la motorizzazione della declinazione Ritmo S85.
Nel 1982, la Fiat Ritmo fu sottoposta al restyling che dette vita alla seconda serie, con la gamma declinata negli allestimenti base e Super. La lunghezza aumentò fino a 401 cm, dato che l’estetica fu completamente rinnovata. Fu proposta in quattro differenti declinazioni: Ritmo 60, con il motore 1100 a benzina da 55 CV di potenza; Ritmo 70, con il propulsore 1300 da 68 CV; Ritmo 85, con il motore 1500 da 82 CV; Ritmo D, con il propulsore 1700 Diesel da 58 CV.
Inoltre, la gamma comprendeva la versione Automatica con il cambio automatico per la Ritmo 70 e la Ritmo 60 nella versione ES. Quest’ultima, acronimo di Energy Saving, era la declinazione a ‘basso impatto ambientale’ dotata di deflettori aerodinamici antiturbolenza per i finestrini anteriori, coppe ruota carenate, spoiler posteriore, carburatore cut-off, accensione elettronica Digiplex e indicatore di consumo elettronico con led per il cambio marcia.
Le versioni sportive della Fiat Ritmo tornarono nel 1983, ovvero la Ritmo 105 TC con il confermato motore 1600 da 105 CV dotato di accensione elettronica Digiplex e la Ritmo 130 TC Abarth con il propulsore 2000 da 130 CV dotato anch’esso di accensione elettronica Digiplex, ma anche di due carburatori a doppio corpo e deflettori antiturbolenza per la carrozzeria. Contemporaneamente, la Ritmo D fu proposta anche nell’allestimento L, mentre la variante cabriolet fu commercializzata come Bertone Cabrio, disponibile con la motorizzazione della Ritmo 85 e anche nella versione speciale Palinuro.
Nel 1984, la gamma della Fiat Ritmo fu declinata negli allestimenti L, CL e Super. Praticamente, l’allestimento L identificava le versioni con soli due fari anteriori (anziché quattro) e dotate del cambio meccanico a quattro marce. La Bertone Cabrio, invece, fu proposta anche con la motorizzazione della Ritmo 70.
Dopo l’introduzione della versione speciale In, la Fiat Ritmo fu sottoposta nuovamente al restyling che dette vita alla terza serie. Le novità erano rappresentate dalle aggiornate declinazioni Ritmo 60 con il motore 1100 da 58 CV, Ritmo ES con il dispositivo Citymatic dotato della funzione Stop/Start, Ritmo 70 con il propulsore 1300 da 65 CV, Ritmo 100 con il motore 1600 da 105 CV e Ritmo D con il propulsore 1700 Diesel da 60 CV, quest’ultimo modificato con il monoblocco in ghisa, la testata in lega leggera, i pistoni in lega di alluminio e gli iniettori autopulenti.
Fu rinnovata anche la Bertone Cabrio che, per l’occasione, adottò i fari fendinebbia integrati nel paraurti anteriore e la capote con il lunotto in vetro completo di sbrinatore. Inoltre, la relativa gamma era composta dalle declinazioni Cabrio 70S da 68 CV e Supercabrio 100S da 105 CV, quest’ultima disponibile anche nella versione speciale Palinuro con la carrozzeria bicolore.
Le ultime novità della Fiat Ritmo risalgono al 1986, con le versioni speciali Team e Super Team, la motorizzazione diesel 1.9 Turbo DS da 80 CV di potenza e la speciale declinazione Leader della Bertone Supercabrio. Nel 1987, infatti, uscì di produzione dapprima la variante cabriolet. Infine, la Fiat Ritmo è uscita di scena nel 1988, per far posto alla sostituta Tipo.
Da non dimenticare la versione sportiva della Fiat Ritmo allestita dal preparatore Giannini, introdotta nel 1979 come Ritmo Veloce nelle declinazioni standard con il motore 1100 da 73 CV e Autostrada con il propulsore 1300 da 85 CV di potenza. Nel 1983 debuttò la versione restyling, proposta con la denominazione Ritmo Veloce R nelle declinazioni 60 con il confermato motore 1100 da 72 CV e TD con il propulsore 1700 turbodiesel da 78 CV di potenza.
2 Commenti
Lascia il tuo commento, condividi il tuo pensiero