A suggello di un discreto rush finale, la Ferrari ha concluso in terza piazza il campionato costruttori. Battuta la McLaren, la scuderia di Maranello deve ora resettare e concentrarsi sul 2022, la grande occasione del riscatto, complice la rivoluzione nel regolamento tecnico. Come raccontato dal team principal, Mattia Binotto, l’imperativo è trovare continuità di rendimento per puntare alle posizioni di vertice in Formula 1.
Binotto: il 2022 una priorità
L’ingegnere reggiano preferisce non fare grandi dichiarazioni. Ma nel prossimo campionato devono fare meglio e dimostrare di essere in grado di aggiudicarsi alcuni Gran Premi: nel 2021 non ne hanno ottenuta una. Essere competitivi fra qualche mese significa competere per il successo.
Compiere un salto di qualità significa quantomeno scalzare una tra Mercedes e Red Bull. Ci riusciranno? Binotto glissa: sbilanciarsi adesso risulta complicato, in quanto sono partiti tutti da un foglio bianco e senza metri di paragone. Non sapendo quali sono i piani delle realtà concorrenti, desiderano guardare unicamente a sé stessi. Secondo lui la compagine sta lavorando bene, ma sono consapevoli del valore altrui: se sono riusciti a realizzare delle monoposto stellari in pista, sono inevitabilmente delle realtà fortissime.
A nome dei tecnici, sente di assicurare il massimo impegno: sul 2022 hanno messo la priorità perché sono consapevoli del gap da colmare. In onestà, non si sente all’altezza dei top team. Nel concreto il due di testa ha dato prova di avere notevoli qualità. Comunque, l’auspicio è di contare sulla continua crescita di una squadra che Binotto vede unita.
La power unit promette bene
Stando a quanto indicano fonti vicine, la nuova PU promette davvero un gran bene. Entro fine anno il motore Superfast verrà omologato e, dalle previsioni, dovrebbe quantomeno perlomeno ridurre il margine di potenza dalle power unit di Mercedes e Honda. Indicazioni positive pervengono pure in merito all’ibrido: l’utilizzo nelle battute conclusive della stagione hanno fornito risposte incoraggianti.
Un grosso punto interrogativo concerne la vettura. Presso il Reparto Corse la 672 (questo il nome del progetto) sta vedendo la luce per allinearsi con una factory provvista di nuove dotazioni tecnologiche, tra cui l’innovativo simulatore per ridare lustro al marchio. Le fondamenta necessarie per ambire a prestazioni degne della storia che accompagna il Cavallino. La divisione tecnica e quella addetta all’aerodinamica, rispettivamente capitanate da Enrico Cardile e David Sanchez, avranno il compito di preparare una monoposto a effetto suolo di valore. Solo così si avrà anche giusto una minima speranza per recitare un ruolo da attori protagonisti.