Polemiche nel campo assicurativo. Una riduzione delle tariffe Rc auto ridicola che rappresenta una presa in giro per milioni di assicurati italiani: lo afferma Assoutenti: associazione dei consumatori specializzata nel settore dei trasporti. Questo il commento ai dati sull’andamento della Rca nel terzo trimestre del 2021. Dopo i dati resi noti dall’Ivass, l’autorità di vigilanza.
Mentre in Italia il numero di incidenti è crollato nel 2020, e nonostante le auto siano rimaste sempre più ferme nei garage nel 2021 a causa di zone rosse e limiti agli spostamenti, i prezzi Rc auto subiscono riduzioni minime: così ci spiega Assoutenti.
A tutto danno dei consumatori. Una riduzione del 5,6% dei prezzi delle polizze auto significa che le compagnie hanno trattenuto buona parte dei profitti generati dalla riduzione dei sinistri del 2020 e 2021, attacca Assoutenti. Questo è un segno chiaro di mancanza di pressione competitiva, di un impianto normativo da rivedere radicalmente, di un’autorità di vigilanza da riformare con urgenza.
Inoltre, dice l’associazione, manca una vera portabilità dei certificati assicurativi che potrebbe portare a un abbattimento reale delle tariffe. Prezioso sarebbe fare come nel campo della telefonia: te ne vai quando vuoi.
Conclusione di Assoutenti: le tariffe Rc auto sono diminuite ben al di sotto delle aspettative, e c’è un ampio margine per far calare ulteriormente i prezzi delle polizze riportando equità nel settore assicurativo.
Rc auto, i numeri Ivass
Ma sentiamo i dati Ivass. Nel terzo trimestre 2021 il prezzo medio effettivo pagato per la garanzia auto è di 367 euro in riduzione del 5,6 per cento (circa 22 euro) su base annua. Rispetto al terzo trimestre del 2014, il prezzo medio effettivo si è ridotto del 25 per cento (circa 122 euro).
Su base trimestrale, il premio medio è in lieve aumento (circa 1,9 per cento), in linea comunque con la stagionalità osservabile nel terzo trimestre di ogni anno. Le variazioni annue del prezzo medio sono ampiamente diversificate tra le singole imprese e vanno dal -10,6 per cento al +1,1 per cento. I prezzi risultano ancora fortemente differenziati tra le province.
Il differenziale tra Napoli e Aosta, storicamente le province più e meno costose, è di 211 euro (450 contro 239 euro), in riduzione del 7 per cento su base annua.