Zero: nel disegno legge Bilancio 2022 del Governo Draghi, per l’auto elettrica c’è zero. Nonostante la discussione dei giorni scorsi sugli obiettivi al 2035 del “Fit for 55” e sui target di riduzione delle emissioni del settore dei trasporti al 2030 impongano una diffusione rapida della mobilità elettrica. Così, Anfia e Motus-E lanciano un ultimo accorato appello all’Esecutivo: serve una strategia che riguarda il settore automotive, a dispetto delle rassicurazioni annunciate più e più volte nel corso degli ultimi mesi.
L’ultimo auspicio è che la volontà governativa sia quella di avallare le proposte del Parlamento sulle misure di sostegno al mercato dell’auto e dei veicoli commerciali leggeri. Ovviamente, l’appello è anche ai segretari di partito delle forze di maggioranza e opposizione. E ai membri della Commissione Bilancio del Senato.
Obiettivo: l’approvazione dell’unica proposta di piano strutturale per la mobilità sostenibile in queste ore all’esame parlamentare. Pienamente condivisa dalle imprese della filiera produttiva nazionale e da tutti gli operatori che stanno investendo per lo sviluppo della mobilità elettrica.
Un guaio: secondo Anfia e Motus-E, l’assenza di una leva fondamentale per incentivare cittadini e consumatori a compiere scelte sostenibili per la mobilità privata mette in seria difficoltà la produzione nazionale di veicoli a bassissime emissioni.
Sono problemi in generale il tessuto industriale nella programmazione degli investimenti a favore della transizione ecologica. Con gravi conseguenze per il mercato.
Zero misure per l’auto elettrica? Che pasticcio
Numeri drammatici in arrivo. Si prevede che, senza incentivi, la quota di mercato dei veicoli a zero o bassissime emissioni precipiti dal 9,4% (raggiunto nel periodo gennaio-settembre 2021 proprio grazie alle misure di sostegno) al 5% nel 2022.
Per la filiera, è incomprensibile la totale assenza di programmazione e di misure adeguate al momento storico e al peso industriale, economico e sociale di un comparto come l’automotive.
Fin qui, la nota del settore automotive. C’è davvero da domandarsi perché si sia creata tutta questa situazione. Massima cautela anche a spingere in modo ossessivo verso monopattini e piste ciclabili, cosa che fa una certa fazione politica: in questi giorni di gelo siberiano, sono tutti in auto. Più qualche coraggioso in scooter. Monopattini e piste ciclabili restano teoria. Buona per chi? A che fine? Qual è il vero target?