La rivoluzione già annunciata in casa Ferrari, ad opera del nuovo CEO del Cavallino Rampante Benedetto Vigna, passa da un primo set di tagli piuttosto importante che coinvolgerà il costruttore di Maranello a partire dal 2022. L’atteso rinnovo delle posizioni ricoperte oggi da alcuni manager all’interno di comparti specifici in Ferrari ha previsto una revisione di quanto ricoperto fino ad oggi da tre manager. Nello specifico il nuovo CEO Benedetto Vigna ha escluso dal parterre di manager del Cavallino Rampante: Michael Leiters, Chief Technology Officer, Nicola Boari, Chief Brand Diversification Officer, e Vincenzo Regazzoni che era Chief Manufacturing Officer.
Tra questi, una figura importantissima rimane quella rivestita dallo stesso Michael Leiters che ha rappresentato un manager centrale durante le presentazioni di nuovi modelli in virtù della centralità della sua posizione di Chief Technology Officer in casa Ferrari. Parliamo quindi di una figura molto importante, sicuramente strategica, fino alle posizioni espresse dal nuovo CEO Benedetto Vigna.
Michael Leiters c’è sempre stato durante le presentazioni dei nuovi modelli del Cavallino Rampante: c’era alla recente presentazione della Ferrari SP3 Daytona, ultima nata della prestigiosa Serie Icona, ma c’era pure durante la presentazione della interessante Ferrari 296 GTB.
Nessuno si sarebbe immaginato che l’esperienza di Michael Leiters in Ferrari si sarebbe conclusa adesso
A ben guardare, oggi nessuno si sarebbe aspettato che Michael Leiters sarebbe stato escluso in questo modo dalla Ferrari. L’ultima Ferrari SP3 Daytona rimarrà quindi l’ultima sportiva che ha previsto una gestazione che lo ha coinvolto.
La Ferrari ha quindi deciso di mettere da parte un ingegnere (Leiters si è laureato in ingegneria con dottorato all’Università Tecnica di Aquisgrana) di elevato lignaggio. Dal 2000 al 2013 ha già lavorato in Porsche AG dove ha rivestito molteplici posizioni fino a divenire responsabile della linea di produzione SUV nel 2010. Dal 1996, fino all’esperienza vissuta in Porsche, ha lavorato come ingegnere e manager all’Institut fur Produktionstechnologie di Aquisgrana.
Nonostante le parole di Vigna, che ha ovviamente ringraziato i tre esclusi compreso lo stesso Michael, appare interessante l’allontanamento di Leiters anche in virtù del fatto che il suo contributo nella posizione di Chief Technology Officer poteva essere ancora valido.
Nuovi modelli per ampliare lo spettro d’azione della gamma del Cavallino Rampante
Si può dire che il lavoro cominciato da Michael Leiters non andrà perso. I suoi studi li rivedremo probabilmente a bordo del futuro Ferrari Purosangue, il primissimo SUV del Cavallino Rampante. Leiters ha anche compartecipato al lavoro sulla nuova generazione di propulsori V12 così come gli studi sulla piattaforma delle future Ferrari elettriche. È sua anche la volontà di ampliare la gamma del Cavallino Rampante con modelli che si rivolgono ad un pubblico più ampio.
C’è da dire infine che Michael Leiters ha contribuito anche ad alcune decisioni presso la Scuderia Ferrari, in accordo con i lavori per la definizione di alcune caratteristiche delle monoposto del Mondiale di Formula 1. Bisognerebbe comprendere i motivi che hanno condotto a questo set di scelte, soprattutto se ragioniamo sul fatto che Michael Leiters così come Boari e Regazzoni rappresentavano tre figure ben integrate all’interno della gestione del Cavallino Rampante oltre che fortemente competenti. Ora l’attesa è rivolta a chi prenderà il loro posto: i loro nomi sono attesi durante il prossimo mese di gennaio.