L’Alfa Romeo Scighera è una coupé sportiva ad altre prestazioni nata nel 1997 a cura di Italdesign, cui va il merito del suo carattere espressivo. Il progetto stilistico porta la firma di Fabrizio Giugiaro, che ha voluto rendere omaggio al brillante palmares agonistico della casa del “biscione”. Le linee della carrozzeria e le dimensioni sono da prototipo da pista. Ecco alcune cifre: 4318 millimetri di lunghezza, 1981 millimetri di larghezza, 1143 millimetri di altezza.
L’impatto scenico è forte, anche se l’auto pecca leggermente in fatto di armonia ed eleganza. Si apprezza, però, la sofistica ricerca dialettica, con molti spunti di grande interesse. In fondo, il ruolo delle concept car è proprio quello di lanciare uno sguardo verso il futuro, in termini di linguaggio creativo. L’Alfa Romeo Scighera ha centrato in pieno l’obiettivo.
Notevole il fascino del frontale. Qui il cofano prende forma direttamente dallo scudo della calandra, i cui lineamenti sono meno geometrici che sulle altre Alfa Romeo. L’inedito motivo ad occhio di clown dei proiettori sottolinea le linee aggressive e racing. Questa matrice trova un elemento altamente contributivo nell’alettone integrato, ispirato a quello delle monoposto di Formula 1.
Alfa Romeo Scighera: design sperimentale
Come riferisce il sito di Italdesign, i finestrini laterali dell’Alfa Romeo Scighera si aprono elettronicamente, come ali, verso l’alto, mentre le porte funzionano in modo tradizionale. Il cristallo si solleva ad ala di gabbiano ed è asportabile per la conversione in spider. Dietro c’è una grande ala ad arco, ma lo specchio di coda sembra pesante e, a mio avviso, non è certo la parte più riuscita dell’esecuzione stilistica.
Il corpo dell’Alfa Romeo Scighera è in alluminio, materiale miscelato nel telaio con la fibra composita di carbonio. Questo ha permesso di contenere il peso entro la soglia dei 1450 chilogrammi. Così il compito del motore V6 biturbo da 3 litri, su base Alfa Romeo 164, che eroga 400 cavalli di potenza massima a 7500 giri al minuto, viene agevolato. Alla causa della sicurezza attiva concorre la trazione integrale permanente: un beneficio pagato, sotto forma di dazio, in termini di divertimento di guida.
Le notizie che si hanno sulle prestazioni parlano di un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 3,7 secondi e di una velocità massima di 299 km/h. Sono dati di assoluta eccellenza, anche con il metro attuale. L’Alfa Romeo Scighera (dove quest’ultimo termine equivale a “nebbia” nel dialetto milanese) monta il motore in posizione centrale. Il suo vigore energetico viene scaricato a terra con l’ausilio di un cambio manuale a sei rapporti. Questa supercar, rimasta allo stadio concettuale, è un “biscione” da corsa pronto ad essere guidato sulle strade di tutti i giorni, comprese quelle del centro cittadino.