La notizia delle ferie natalizie più lunghe del previsto per i lavoratori dello stabilimento Stellantis di Cassino è ormai nota. Dal 17 dicembre al 10 gennaio, sono oltre 3 settimane di chiusura che riportano alla luce le perplessità che da mesi accompagnano gli operai di questo come di altri stabilimenti del colosso nato dalla fusione tra FCA e PSA.
La nuova fermata ha costretto i sindacati per l’ennesima volta a prendere posizione. E tutte le più rappresentative sigle sindacali hanno iniziato ad alzare di nuovo i toni.
Ancora uno stop per Stellantis a Cassino, e si attendono buone nuove dal nuovo piano produttivo
Altri 24 giorni di chiusura per lo stabilimento Stellantis di Cassino tra festività natalizie e fermo indotto dalla crisi dei semiconduttori e da quella economica. In attesa che venga messo nero su bianco il piano industriale del quarto produttore mondiale di auto, naturalmente per l’Italia, i sindacati continuano a polemizzare.
Sarà a marzo che Stellantis pubblicherà il piano produttivo come promesso dall’Amministratore Delegato del gruppo, il manager portoghese Carlos Tavares. L’attesa è tanta perché c’è chi spera che dal nuovo piano industriale (il primo dell’era Stellantis a Cassino), esca fuori la tanto attesa notizia del quarto modello si auto assegnato alla fabbrica laziale.
Ma nel frattempo, la notizia è che in fabbrica si tornerà solo il 10 gennaio, ben oltre l’Epifania quindi. E la considerazione va estesa al fatto che Stellantis a Cassino ha deciso di fermare lo stabilimento dal 17 dicembre. Senza considerare poi che i sindacati sostengono che ci siano forti dubbi che il 10 gennaio si ritorni in fabbrica a pieno regime. In altri termini, c’è la preoccupazione che il ritorno non sarà per tutti i lavoratori.
Non solo gli operai dell’ex Alfa Romeo di Cassino, a preoccupare anche l’indotto Stellantis
Un lavoro che definire intermittente nel polo produttivo di Cassino, non è esercizio azzardato. E questo riguarda tanto gli operai di Stellantis che quelli dell’indotto. Molti dei lavoratori delle piccole realtà collegate a Stellantis, hanno solo pochi mesi di lavoro al mese ormai da tempo. E data l’importanza della fabbrica per l’intera area laziale dove sorge lo stabilimento, è evidente che tutto questo spinge i sindacati a parlare di allarme sociale e di drastico calo dei redditi delle famiglie.
“Situazione davvero complicata perché il reddito dei lavoratori è diminuito notevolmente”
Questo ciò che per esempio dice, Mirko Marsella per la Cisl. Proprio dalla Cisl arriva la speranza che il lancio del Suv Grecale alla fine riesca a ridare ossigeno alla produzione. Senza considerare però il fatto che riportare a pieno regime l’intero stabilimento non può non passare dal lancio di un nuovo modello ancora.