Legnata sul collo di chi ha un’auto elettrica: dal 2022, schizza alle stelle il prezzo della corrente e quindi della ricarica domestica dell’auto elettrica. Parliamo della wallbox, con abbonamento ultra personalizzato. D’altronde, non c’è scampo. Se il costo dell’elettricità s’impenna, l’utenza privata e aziendale paga. I fornitori possono fare poco o nulla per sottrarsi ai rincari: a meno che qualche benefattore voglia lavorare perdendoci.
Si tenga presente che l’Arera, l’Autorità per l’energia, ha pubblicato le delibere di aggiornamento delle tariffe per le reti elettriche e di distribuzione gas del 2022. I prezzi seguiranno l’andamento della bolletta, in base alle le decisioni dell’Autorità. Per il primo trimestre 2022 la tariffa elettrica è a 46 centesimi per kWh, più del doppio dei 21 centesimi di un anno fa: questo raddoppio fa davvero paura. E non si sa né quando né come il rialzo finirà.
A partire dal 1° gennaio l’aumento per la famiglia tipo in tutela sarà del +55% per la bolletta dell’elettricità e del +41,8% per quella del gas per il primo trimestre del 2022. Lo rende noto l’Arera. I nuovi straordinari record al rialzo dei prezzi dei prodotti energetici all’ingrosso e dei permessi di emissione di CO2 avrebbero portato ad un aumento del 65% della bolletta dell’elettricità. E del 59,2% di quella del gas.
Insomma, l’idea vincente di fare il pieno di corrente dalla wallbox per risparmiare su benzina e diesel è ancora tale. Anche perché intanto benzina e gasolio salgono, seppure senza arrivare agli estremi del raddoppio. Ma la ricarica domestica non dà più quella straordinaria convenienza di prima. Identico ragionamento per chi ha un’ibrida plug-in.
Auto elettrica: prezzo delle colonnine pubbliche, si teme il peggio
Ora, nel 2022, si teme il peggio per ricarica nelle colonnine pubbliche. La partita se la giocano soprattutto Enel X (Gruppo Enel) e Be Charge (Gruppo ENI). Un nostro lettore ha ricevuto un messaggio, come cliente: Be Charge conferma che fino al 10 gennaio c’è il pieno in promozione a prezzi 2021. Ossia 0,4 euro/kWh per le Quick, in corrente alternata, e a 0,45 per le Fast. Sì, ma dall’11 gennaio 2022?
Bisognerà capire le batoste sulle ricariche in AC, fino a 22 kW, e sulle Fast e e Superfast, da 50 kW insù. Anche perché sopra ci sono oneri fiscali e parafiscali pesantissimi. Un po’ come per la benzina e il diesel: in questo caso, due terzi di prezzo vengono sbranati dalle tasse.
In un futuro distopico, c’è anche da fare questo ragionamento. Immaginiamo, come vuole l’UE, che le auto termiche spariscano. Lo Stato come recupera il gettito fiscale? Magari, potrebbe esserci un aumento in percentuale sul prezzo totale dell’elettricità. E più il costo della corrente sale, più forte la tassa. Come avviene oggi per benzina e diesel.