Quando si pensa a un’Alfa Romeo veramente divertente, la mente corre ai modelli a trazione posteriore, che regalano note aggiuntive di piacere alla guida. La storia della casa automobilistica lombarda è ricca di modelli con questa caratteristica, alcuni dei quali entrati nella leggenda.
Oggi la nostra attenzione si focalizza sull’era moderna del “biscione”, dove non sono mancate auto speciali con le ruote motrici al retrotreno. Senza la pretesa di scrivere una lista degna del rigore scientifico di una scienza esatta, ho scelto per voi quelli che, a mio avviso, sono i modelli Alfa Romeo più emozionanti da guidare degli ultimi due decenni. Se lo gradite, seguiteci nel nostro viaggio alla loro scoperta.
Alfa Romeo 8C Competizione
Prodotta a partire dal 2007, questa supercar ha riportato il marchio milanese nella galassia dei sogni. Si tratta di un’auto sportiva di alto collezionismo, le cui forme scultoree, finemente scolpite nei volumi in carbonio, fanno schizzare in alto le pulsazioni cardiache. L’Alfa Romeo 8C Competizione è una della auto più affascinanti del “biscione”.
Il merito della seducente silhouette è ascrivibile al designer tedesco Wolfgang Egger, felicemente ispirato durante il suo progetto. La forza di richiamo della carrozzeria del modello in esame viene confermata dall’interesse che suscita negli appassionati, in ogni raduno dove se ne vede una.
Non è facile incontrarla, perché questa vettura è nata in serie limitata di 500 esemplari, ma quando è davanti agli occhi, dalle pupille giungono felici stimoli sensoriali al cuore. I suoi tratti sinuosi evocano, in parte, il ricordo della straordinaria 33 Stradale del 1967, anch’essa molto tondeggiante nell’esecuzione grafica.
L’Alfa Romeo 8C Competizione, declinata pure in versione Spider, ha il motore disposto in posizione anteriore. Stiamo parlando di un V8 da 4691 centimetri cubi di cilindrata, made in Ferrari, in grado di esprimere una potenza massima di 450 cavalli a 7000 giri. Notevoli le performance, con un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 4 secondi netti e una velocità massima di 292 km/h. Le danze di questa supercar sono accompagnate da musicalità meccaniche di nobile specie, che fanno la gioia dell’udito, tanto di chi occupa l’abitacolo quanto di chi lo ascolta dall’esterno.
Buona la distribuzione dei pesi, ottimizzata dallo schema transaxle della trasmissione. Al cambio elettroattuato il compito di velocizzare i passaggi di marcia, preservando la meccanica da eventuali errori connessi alla gestione manuale. L’Alfa Romeo 8C Competizione rappresenta un atto di coraggio del marchio meneghino, che ha risvegliato il suo orgoglio storico per dar vita a un’auto sportiva di grande fascino, degna della migliore tradizione.
Questa vettura è un’opera d’arte che, già da ferma, esprime una carica dinamica degna di una casa cresciuta nei piani nobili dell’universo agonistico. Lo slancio delle linee è un esempio encomiabile di eleganza e sportività. Impossibile resistere al richiamo di quell’ampio cofano che morde l’asfalto con un piglio felino.
Il suo taglio pungente viene esaltato dal compatto abitacolo e dalla coda tronca, molto efficace nell’evacuazione dei flussi d’aria e nel determinare un certo livello di deportanza, in una cornice di bellezza estetica davvero sublime. A completare l’esperienza sensoriale ci pensa il timbro di voce che accompagna l’azione del modello, simile a quello dei bolidi da corsa degli anni Sessanta. Il maggior numero di clienti dell’Alfa Romeo 8C Competizione si è registrato negli Stati Uniti, in Italia e in Germania.
Alfa Romeo Giulia GTAm
Questa vettura è giunta in società nel mese di marzo del 2020. GTAm è l’acronimo di “Gran Turismo Alleggerita modificata“, che il marchio del “biscione” aveva usato alcuni decenni fa per versioni specifiche della vecchia Giulia GT. Auto che fecero piazza pulita degli avversari in gara.
La nuova “belva” della casa milanese segna le vette del piacere dinamico, regalando emozioni racing di taglio nobile. Tra i suoi punti di forza, l’ampio uso di materiali ultraleggeri, che hanno agevolato il raggiungimento di un ottimo rapporto peso/potenza, pari a 2.82 kg/CV. L’Alfa Romeo Giulia GTAm è il frutto di una proficua sinergia con il team svizzero Sauber Engineering.
Come abbiamo sottolineato in qualche altro post, questa muscolosa auto sportiva adotta infatti soluzioni tecniche e aerodinamiche che strizzano l’occhio al mondo delle corse e della Formula 1 in particolare. Sotto il cofano motore si nasconde un cuore a benzina V6 biturbo, da 2.9 litri di cilindrata, nato in stretta sinergia con la Ferrari.
La potenza massima è di 540 cavalli: 30 in più della Quadrifoglio, cui non manca certo il vigore prestazionale. Non ci vuole molto a intuire come ogni colpo sul pedale dell’acceleratore possa incollare al sedile. Per avere un’idea della sua tempra, basta dire che il passaggio da 0 a 100 km/h viene liquidato in soli 3.6 secondi, con il Launch Control attivato. Un tempo da supercar.
Ciò che i numeri non raccontano sono però le emozioni, copiosamente elargite dal modello. All’intensità dell’esperienza sensoriale concorre il sound mozzafiato liberato nell’aria, frutto delle specifico scarico disegnato da Akrapovic.
Dicevamo dell’esteso uso di materiali speciali, come la fibra di carbonio, per ridurre il peso rispetto alla Quadrifoglio. Il vantaggio alla bilancia è quantificabile in 100 chilogrammi tondi. Sull’Alfa Romeo Giulia GTAm al posto della panca posteriore si trovano un roll-bar da corsa e un portacaschi. Così nessuno può avere dubbi sulla sua matrice sportiva.
Anche se l’assetto è racing, il modello non mette in apprensione il guidatore medio, a condizione che non cerchi di esplorarne i limiti estremi. Fra le soluzioni mutuate dal motorsport ci sono i cerchi da 20″ con attacco monodado, soluzione tipica delle le monoposto del Circus. Nessuna berlina stradale presente in listino segue la stessa strada. Un modo ulteriore per evidenziare il rapporto intimo con l’universo racing. Anche la presenza scenica è molto forte.
Come dicono gli uomini della casa del biscione, la Giulia GTAm rappresenta “il più alto punto d’incontro fra ingegneria ed emozioni, qualcosa che solo un brand leggendario come Alfa Romeo poteva creare”. Qualcuno vuole mettere in dubbio le loro parole?
Alfa Romeo 4C
Questa vettura ha fatto il suo debutto al Salone Internazionale di Ginevra, nel mese di marzo del 2013. Pur essendo un’auto del “biscione”, il suo ciclo produttivo ha preso forma presso lo stabilimento modenese di Maserati. Può essere vista come una rivisitazione in chiave moderna di alcune sportive dell’era romantica del marchio lombardo.
Anche nella sigla del modello si legge la connessione con la storia aziendale. Chi, tra gli appassionati, non ricorda le mitiche 6C ed 8C? Auto stradali e da corsa che hanno scritto pagine indelebili di storia. L’Alfa Romeo 4C è una vettura a due posti secchi, con trazione posteriore e motore in posizione centrale, che onora il DNA della casa milanese. Offre una miscela di prestazioni, stile ed eccellenza tecnica, orientata al massimo piacere di guida. Si può parlare di una supercar compatta, di notevole fascino.
Questa moderna coupé ha un look forte e muscoloso. Anche se la lunghezza, inferiore ai 4 metri, ha reso difficile il lavoro degli stilisti nella definizione del profilo laterale, il loro estro creativo ha saputo superare brillantemente lo scoglio dimensionale. Lo specchio di coda, poi, è davvero seducente. Anche il frontale non scherza.
Una cosa è certa: l’Alfa Romeo 4C ha una spiccata identità e non avrebbe bisogno del marchio per comunicare la sua discendenza. Il merito è della riuscita connessione con gli stilemi classici del “biscione”. Questa creatura sportiva è stata prodotta fino al 2020. Gli ingegneri, sin dalle prime fasi del progetto, hanno puntato sulla leggerezza.
Ecco spiegato l’uso di un telaio monoscocca in fibra di carbonio, sviluppato insieme a Dallara, che non supera i 65 chilogrammi alla bilancia. Ne deriva un peso a vuoto di 895 chilogrammi. Facile intuire il tenore delle sue dinamiche stradali.
Anche se i 240 cavalli messi sul piatto dal motore a quattro cilindri turbocompresso da 1742 centimetri cubi potrebbero sembrare pochi in senso assoluto, abbinati a quella massa sono un grande bagaglio energetico. La prova giunge dall’accelerazione da 0 a 100 km/h, liquidata in soli 4.5 secondi: lo stesso tempo ottenuto da supercar dei primi anni 2000 con 400 cavalli all’attivo. Il cambio è a doppia frizione. La velocità massima tocca quota 258 km/h.
A sottolineare la sua natura sportiva concorre anche il trattamento degli interni. Questi si caratterizzano per la presenza di fibra di carbonio a vista su vari elementi (tra cui i battitacchi), per le maniglie delle portiere in pelle e il quadro strumenti a colori da 7 pollici, completamente digitale e personalizzabile (in base alle posizioni del manettino DNA) che viene integrato nella plancia dietro il volante.