La stagione appena mandata agli archivi non è stata sicuramente facile per Charles Leclerc. Un po’ per sue responsabilità oggettive, un po’ per la sfortuna, il giovane pilota monegasco non ha saputo confermare le ottime impressioni lasciate durante la prima stagione in Ferrari. Ovviamente, la fiducia della Casa di Maranello è invariata: chiunque conosce il notevole potenziale del ragazzo. Bisogna giusto dargli il tempo di crescere e di trasformarsi da giovane prospetto di belle speranze a vero e proprio asso di Formula 1.
Con una monoposto possibilmente all’altezza dei top team. Perché i zero successi conquistati nell’ultimo campionato pesano. E pesano terribilmente, se si pensa alla luminosa storia della Rossa. Lo ha detto lo stesso Mattia Binotto, team principal della compagine: per un marchio tanto prestigioso non è ammissibile rimanere a secco di Gran Premi in un anno intero.
Leclerc: un numero portafortuna
Ma non è neppure tempo di piangere sul latte versato. Difatti, con i rimpianti non si può fare la storia e, in qualche maniera, bisogna trovare la quadratura del cerchio. La rivoluzione nel regolamento tecnico giocherà a favore, poiché, almeno nelle intenzioni dei dirigenti FIA, le correzioni serviranno a favorire un maggiore equilibrio tra le realtà in gara.
Sul treno occorre comunque salirci. E ci deve assolutamente salire Charles Leclerc, soprattutto per cancellare il brusio di sottofondo. Chiudere in classifica generale alle spalle del compagno di paddock, Carlos Sainz, peraltro nuovo membro della scuderia, deve essere stato un boccone amaro da ingoiare.
Adesso è tempo della sosta invernale, ma i lavori sono già in corso pensando al 2022. Un anno di profondi cambiamenti e (si spera) del miglior Leclerc. Il settimo posto nella graduatoria conclusiva andrà certamente migliorato e, in segno di buon auspicio, l’enfant prodige farà un ritorno alle origini. In che modo? Attraverso un cambio di numero. Difatti, dopo il ritiro di Kimi Raikkonen, il ragazzo potrebbe assumere una scelta che rievocherebbe gli inizi di “carriera”, quando gareggiava con i kart. All’epoca, utilizzava il 7, confermato fino alle stagioni in Formula 3.
Il significato del 16
Tuttavia, in occasione del salto di categoria nella massima serie, gliene preclusero l’impiego, in quanto spettava già al campione finlandese. In aggiunta, non poteva nemmeno ricorrere al 10, sua seconda opzione, già preso dal suo amico e collega Pierre Gasly. Di conseguenza, optò a favore del 16 perché – dichiarò nel 2018 – 1 più 6 fa 7, è il giorno del suo compleanno ed è vicino al 17 del mai dimenticato Jules Bianchi. Adesso, però, i tempi sarebbero maturi per prendersi finalmente l’agognato numero 7.