Perplessità, preoccupazione e dubbi sul futuro, sono questi i sentimenti che accompagnano la riapertura dello stabilimento di località San Nicola di Melfi per Stellantis. O almeno è ciò che traspare dalle parti sociali, nello specifico da parte dei metalmeccanici della Uilm.
Dal Coordinamento della RSA della Uilm nello stabilimento lucano, con tutti i vertici regionali presenti, il sindacato ha fatto il punto sulla riapertura dello stabilimento e su cosa accadrà adesso.
Lunedì Stellantis Melfi riapre, ma preoccupa la situazione dello stabilimento
Ieri 7 gennaio si è riunito il coordinamento della Uilm e ciò che è emerso, come riporta il sito “sassilive,it” è la seria preoccupazione per quanto riguarda la situazione industriale del polo produttivo melfitano.
Da parte della Uilm c’è anche il puntare il dito contro il governo che secondo i vertici del sindacato metalmeccanico della Uil, ha mostrato disinteresse per tutta la questione.
Tra le righe il fatto che nella manovra di Bilancio appena licenziata, non c’è alcun accenno al settore dell’Automotive, che resta centrale per quanto riguarda le questioni ambientali e si ritrova davanti ad una transizione elettrica che è piuttosto complicata da ultimare.
Secodo la Uilm è da considerare intollerabile il silenzio con cui il governo ha chiuso la legge di Stabilità senza prevedere nulla che riguardasse il settore dell’auto. Eppure è proprio il governo che recependo le direttive della UE ha spinto molto in passato sulla elettrificazione e sulla mobilità sostenibile. Nessun incentivo sull’elettrificazione che fa storcere il naso soprattutto alla luce della tante problematiche che i lavoratori delle fabbriche italiane hanno vissuto e continuano a vivere.
Basti pensare che un po’ ovunque in Italia, negli stabilimenti Stellantis, le ferie natalizie sono state più lunghe del solito. E si veniva anche da lunghi periodi di alternanza tra lavoro e cassa integrazione. Sempre per colpa della crisi economica, di quella dei microchip ed anche per una transizione elettrica piuttosto lenta nel Bel Paese. Le chiusure negli ultimi mesi sono state molteplici, non solo per Melfi.
La Uilm critica il governo
“È intollerabile. Mentre con tanto sforzo a Melfi dopo il 25 giugno si è stipulato un accordo che vedrà lo stabilimento di Melfi primo in Italia per la produzione di vetture elettriche, dover rilevare che nella legge di stabilità non è stato adottato alcun provvedimento affinché la transizione possa essere accompagnata da misure legislative adeguate, che tutelino complessivamente il sistema industriale e dunque l’occupazione”
La critica al governo italiano è accompagnata dalle notizie provenienti dagli altri Paesi che hanno nell’industria delle auto un settore trainante. Altri Paesi, anche nostri vicini, dove Stellantis ha fabbriche-.E sono Paesi che adottano politiche, incentivi e misure a sostegno di quella che a tutti gli effetti va considerata una vera rivoluzione industriale.
Secondo la Uilm, ciò che ha fatto il governo, o meglio, ciò che non ha fatto, avrà un brutto impatto su tutto il settore. Per questo sempre il sindacato metalmeccanico della Uil, minaccia azioni. Infatti nel comunicato a margine del coordinamento non mancano gli accenni a future azioni da mettere in atto. Iniziative per la difesa del lavoro, dei lavoratori e dell’intera filiera.
Chiamato in causa anche il governo Regionale condotto da Bardi
“La Uilm metterà in campo ogni azione utile. Con il coinvolgimento di tutti i lavoratori. Affinché lo stabilimento di Melfi, attraverso politiche industriali regionali e nazionali, possa avere non solo un presente ma anche un futuro”
Il richiamo al futuro è assai importante, anche perché il piano industriale di Stellantis non è stato ancora illustrato. A dire il vero Carlos Tavares, Ceo di Stellantis, ha annunciato che per il primo marzo prossimo tutto sarà presentato. A Melfi si resta in attesa di conoscere quali saranno i fantomatici 4 nuovi veicoli elettrificati che verranno prodotti nell’unica linea produttiva rimasta attiva dopo la chiusura di quella delle Jeep Compass.
La Uilm tira dentro anche il governo locale, quello che fa capo al governatore Vito Bardi. La Regione Basilicata dovrebbe adoperarsi, secondo la Uilm, le preoccupazioni che si hanno a Melfi, finiscano sui tavoli del governo nazionale. E per questo che resta viva la proposta che da tempo tutte le sigle sindacali hanno presentato alla Regione Basilicata. Parliamo della proposta che vuole l’instaurazione di un tavolo permanente di discussione su Stellantis.