Nel corso di un’intervista rilasciata a CNN Business, il numero uno di Stellantis, l’amministratore delegato Carlos Tavares ha confermato che la sua azienda è un po’ in ritardo nell’elettrico rispetto ad altri suoi c
oncorrenti. Basti pensare che per il momento negli Stati Uniti, il gruppo automobilistico non ha lanciato sul mercato alcuna auto elettrica al 100 per cento.
Carlos Tavares vede il bicchiere mezzo pieno e pensa che i ritardi sull’elettrico offriranno dei vantaggi a Stellantis
Nonostante ciò però Carlos Tavares ritiene che il fatto di essere in ritardo sull’elettrico potrebbe offrire a lui e alla sua azienda anche dei vantaggi. Ad esempio, Stellantis non prevede di avere un pickup elettrico nel mercato statunitense fino al 2024.
Ciò significa che i suoi ingegneri e designer potranno dare un’occhiata approfondita al Ford F-150 Lightning, alla Chevrolet Silverado EV e forse anche a Tesla Cybertruck, che dovrebbero arrivare tutti prima di quella data.
Tavares dice che ovviamente non intende che arrivare per ultimo sia una cosa positiva, ma dato che ormai le cose andranno così spera comunque di poter trarre vantaggio dalla situazione andando a vedere come sono andate le cose per i rivali, evitando così errori.
Il numero uno del gruppo automobilistico nato dalla fusione di PSA Groupe e Fiat Chrysler Automobiles insiste sul fatto che Stellantis stia perseguendo l’elettrificazione in modo aggressivo, nonostante abbia dubbi sulla sua efficacia a lungo termine.
Infatti secondo lui le auto elettriche non rappresentano da sole una soluzione alla crisi climatica. Finora Stellantis non si è impegnata a diventare completamente elettrica entro una data specifica. Stellantis ha affermato solo che il 40 per cento dei veicoli che venderà negli Stati Uniti sarà elettrico e il 70 per cento in Europa entro il 2030.
Stellantis presenterà una strategia più dettagliata su quello che intende fare in futuro il prossimo 1 marzo 2021. Li capiremo esattamente quelle che sono le intenzioni di Tavares e soci in proposito alla mobilità elettrica e se davvero l’essere arrivato per ultimo nel settore potrà rappresentare un reale vantaggio per il conglomerato che è composto attualmente da 14 marchi
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