Sta per completarsi la riconversione dello stabilimento Stellantis di Gliwice in Polonia. Dalle Opel Astra che da sempre si producevano in Polonia, si passa ai veicoli commerciali. Infatti Stellantis ha deciso di riconvertire la fabbrica Opel di Gliwice, ai veicoli commerciali leggeri.
Una decisione che impatta anche in Italia, nonostante le continue smentite da parte dei vertici aziendali e da parte dei rappresentanti del governo italiano. In Italia la produzione dei veicoli commerciali leggeri è assegnata alla Società Europea Veicoli Leggeri, la Sevel di Atessa, in provincia di Chieti.
È in Abruzzo infatti che FCA ieri e Stellantis oggi hanno assegnato la produzione tra gli altri, del noto Fiat Ducato. E naturale che la preoccupazione per questa nuova concorrenza polacca desta preoccupazione. Dubbi e perplessità che sono stati già oggetto di domande ed interrogazioni parlamentari. Proprio una delle parlamentari più attive su questo fronte, Rosa Alba Testamento, che a Roma rappresenta il Molise, ha avanzato seri dubbi sul futuro dello stabilimento di Atessa alla pari di quello di Termoli.
False le dichiarazioni di Giorgetti o quelle di Stellantis, la Testamento avanza dubbi
Come riportato dal sito “termolionline.it”, la parlamentare Rosa Alba Testamento, che già in passato ha interrogato il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo, non ha lesinato parole dure per la situazione di Stellantis oggi. Naturalmente Termoli e Val di Sangro sono l’oggetto delle parole della parlamentare. La Sevel di Atessa con la concorrenza di Gliwice e lo stabilimento Stellantis di Termoli dove della ormai nota Gigafactory non si sa ancora nulla.
“È il colosso automobilistico che si fa beffe del Governo o sono i Ministri Giorgetti e Orlando che prendono in giro lavoratori e lavoratrici?”
Il dubbio di cui parla la Testamento riguarda le smentite circa una delocalizzazione che i vertici di Stellantis hanno costantemente prodotto e le rassicurazioni che sia il Ministero dello Sviluppo Economico che quello del Lavoro hanno dato ai lavoratori.
Di ciò che Stellantis ha deciso di fare in Polonia, si sa già tutto. A Gliwice come detto in premessa, si passa dalla produzione di berline Opel a quella dei furgoni. In diretta concorrenza con la Sevel di Atessa. Confermata quindi la notizia che anche noi di ClubAlfa abbiamo dato circa l’anticipo della nuova attività in territorio polacco inizialmente prevista per aprile 2022.
Perché Stellantis vede appeal nella proposta polacca
Sulle differenze in termini di costi di produzione tra gli stabilimenti italiani e del resto d’Europa anche il CEO di Stellantis, Carlos Tavares ne ha abbondantemente parlato. Produrre auto (ma anche furgoni) in Italia è più costoso che altrove. E il manager portoghese lo ha sostenuto fin dalla sua prima visita a Mirafiori. In buona sostanza, Tavares disse che occorreva un cambio di rotta, anche perché pure i lavoratori dovevano capire che non si poteva più mantenere quello che lo stesso Tavares chiamò “status quo”.
Una azienda calcoli di questo tipo gioco forza deve farli. E l’esempio della Polonia è eloquente per tirare dentro anche il nostro governo nelle problematiche di Stellantis. In Polonia le istituzioni hanno da tempo avviato politiche di vantaggio e di agevolazioni in materia di investimenti e aziende. Politiche che hanno riscontrato quindi l’appeal di aziende come Stellantis appunto.
E si tratta di iniziative che in Italia sono carenti, come dimostra perfino l’ultima legge di Bilancio che non ha previsto nulla nemmeno come incentivi per spingere all’acquisto di nuovi veicoli elettrici.
Cosa ha detto Rosa Alba Testamento
“Le notizie diffuse giorni fa da alcuni siti internet di settore circa l’apertura a Gliwice, in Polonia, da parte del colosso automobilistico Stellantis, di un nuovo stabilimento che si occuperà unicamente della produzione di furgoni e veicoli commerciali hanno inevitabilmente riacceso fondate preoccupazioni sul reale futuro dello stabilimento Sevel di Atessa”
Per la Testamento, la conferma della apertura a Gliwice è un autentico campanello di allarme. E apre alla conferma dei dubbi di molti riguardo alle dichiarazioni rese a suo tempo da Giorgetti (era l’11 ottobre scorso e il Ministro uscì con un comunicato ufficiale del Mise).
Un comunicato in cui il titolare del dicastero dello Sviluppo Economico rassicurò sulla completa assenza di qualsiasi volontà di Stellantis di delocalizzare la produzione dei furgoni dal nostro Abruzzo alla Polonia.
“A dicembre ho presentato un’interrogazione in cui ho chiesto ai Ministri Giorgetti e Orlando di fare chiarezza sul ruolo che Stellantis intende attribuire agli stabilimenti italiani negli asset del gruppo, ma nessuna risposta mi è stata ancora data”
Come detto la Testamento non è nuova ad interrogazioni e quesiti ai Ministeri competenti. E adesso accusa gli stessi Ministri di non aver ancora fornito alcuna risposta alle sue richieste. I attesa che il prossimo primo marzo Stellantis presenti il piano produttivo per tutti i nostri stabilimenti, continua lo stato di precarietà circail futuro delle nostre fabbriche, comprese naturalmente Termoli e Atessa.
Mancano quelle che la parlamentare chiama certezze produttive e occupazionali. In pratica, escludendo poche conferme, come quelle di Mirafiori destinata a diventare centrale per ricerca, sviluppo e innovazione verso la transizione elettrica, per il resto si brancola nel buio.