Sembra addensarsi qualche nube in più sul futuro della Gigafactory di Termoli che Stellantis ha in mente di introdurre all’interno dell’area dedita all’attuale stabilimento. Sembra infatti mancare ancora l’accordo fra le parti, utile per definire un clima di naturale incertezza attorno a quanto sta accadendo da quelle parti.
A Termoli il Gruppo Stellantis ha intenzione di dare vita al terzo hub destinato alla realizzazione delle batterie da indirizzare alle future elettriche a marchio Stellantis. Un annuncio già messo sul piatto qualche mese fa, in accordo col beneplacito del Governo Nazionale.
Ora però il CEO di Stellantis, Carlos Tavares, ha introdotto qualche dubbio in più sulla questione. Lo stesso Tavares ha infatti già invocato il Governo Nazionale in virtù di una reintroduzione degli incentivi legati all’elettrico, quindi dopo aver visitato lo stabilimento di Termoli ha ammesso senza troppi giri di parole che in questo momento il necessario accordo fra il Governo e Stellantis “non è ancora chiuso”.
Le reazioni dei sindacati sulle incertezze che ruotano attorno alla Gigafactory Stellantis di Termoli
Era ovvio attendersi naturali reazioni da parte dei sindacati coinvolti nella vicenda, all’indomani della visita di Carlos Tavares allo stabilimento di Termoli in provincia di Campobasso dove dovrebbe sorgere la terza Gigafactory europea del Gruppo.
Le sigle sindacali hanno infatti ammesso preoccupazione sulla non celata assenza dai programmi ufficiali da parte del Governo Nazionale, così come da parte degli enti locali come sottolineato da Giorgio Airaudo che è segretario generale di FIOM Piemonte. D’altronde il Gruppo nato dalla fusione tra FCA e PSA rimane una risorsa assoluta per il comparto occupazionale italiano, così come per quello strettamente economico. Al Governo la FIOM chiede la redazione di un piano nazionale che metta al centro l’automobile, in modo da scongiurare possibili problemi anche per quella fetta di filiera legata alla componentistica.
Un ulteriore nodo da sciogliere potrebbe essere quello legato ai costi produttivi da sostenere, per Stellantis, in Italia. Il CEO del Gruppo è infatti tornato ancora sulla vicenda ammettendo che dovrà essere migliorata l’intera organizzazione legata alle attività produttive in loco.