Probabilmente è una buona notizia quella che oggi è fuoriuscita da un incontro sindacale presso lo Stabilimento Stellantis di Località San Nicola di Melfi. Si tratta della modifica dell’organizzazione del lavoro all’interno di quella che resta la fabbrica di Stellantis dove annualmente si producono più auto (storicamente, oltre la metà di tutte le auto di Stellantis in Italia).
La notizia è che si passa a 15 a 17 turni, un aumento di lavoro che, come dicevamo prima, non può che essere una buona nuova. Anche Melfi infatti viene da un periodo di chiusure ripetute della fabbrica, di lavoro a regimi ridotti e di ricorso alla cassa integrazione praticamente costante.
Cosa si è deciso nell’incontro di Melfi e cosa cambia per gli operai di Stellantis
Si parte dal 24 gennaio, giorno a aprtire dal quale, come riporta pure l’agenzia di stampa Ansa, a Melfi l’organizzazione del lavoro passa dagli attuali 15 turni per settimana, a 17 turni. È lo hanno confermato pure i sindacati presenti all’appuntamento, come dimostrano le parole che il segretario regionale della Uilm Basilicata, Marco Lomio, ha rilasciato alla stampa a margine del summit.
“Questa modifica, dopo mesi di grandissime incertezze rappresenta un segnale estremamente positivo. Segnale che conferma come lo stabilimento di Melfi sia strategicamente al centro delle produzioni italiane di Stellantis. E consentirà anche la riduzione dell’uso dell’ammortizzatore sociale e dunque dell’esubero all’interno dello stesso stabilimento. Questo incremento produttivo consentirà di dare risposte a tutto l’indotto”
Soddisfatto quindi il commento delle parti sociali dopo l’incontro tenutosi a Melfi questo pomeriggio. Cambiano i turni di lavoro con un aumento di due turni.
I sindacati rivendicano il loro ruolo
“Parlare a Melfi di crescita dei volumi produttivi, di livelli occupazionali e dunque di lavoro sicuramente ci fa ben sperare per il futuro”
Il futuro dello stabilimento di Melfi dopo questa notizia sembra più roseo, almeno stando ai commenti dei sindacati che parlano di evento in una fase di grave crisi economica e sanitaria. Una “tempesta perfetta” la pandemia, così la chiama il segretario Uilm, da cui Stellantis esce bene quindi, almeno così sembrerebbe per Melfi.
Inevitabile vedere il lato positivo di tutto questo, perché di fatto aumentano i turni di lavoro, aumentano le produzioni e per i lavoratori, di Stellantis e dell’Indotto, da tempo alle prese con gli ammortizzatori sociali, significa aumento delle buste paga e maturazione dei ratei più facili.
“Stellantis, grazie ad un percorso condiviso con le Organizzazioni Sindacali, sia a livello territoriale che nazionale, conferma il suo radicamento nell’area industriale di Melfi e ciò grazie agli accordi del 25 giugno 2021 che consentiranno al nostro stabilimento di essere il primo in Italia a produrre quattro vetture totalmente elettriche”
Non potevano mancare da parte del rappresentante dei metalmeccanici della UIL, il richiamo ai 4 nuovi veicoli elettrici che Stellantis ha promesso di dare a Melfi nel prossimo futuro. Una specie di rinfrescata nella memoria dei vertici di Stellantis. Anche perché si avvicina la data in cui Stellantis presenterà il suo piano produttivo che potrebbe far luce anche su quali saranno questi 4 veicoli elettrificati che si produrranno in provincia di Potenza.
E dopo che Tavares (Ceo di Stellantis), ha messo in discussione anche la Gigafactory di Termoli, altra promessa di Stellantis come le 4 auto elettriche di Melfi, meglio mettere le mani avanti e ricordare che su Melfi pende quella promessa.