In generale, le proporzioni della Ferrari F8 Tributo sono rimaste pressoché invariate rispetto al modello precedente 488 GTB. Inoltre, la supercar condivide lo stesso motore V8 biturbo da 3.9 litri da 720 CV e 770 Nm della 488 Pista, ossia la variante più potente del predecessore.
Nel corso degli anni, diversi tuner hanno dedicato particolare attenzione alla F8 Tributo e l’ultimo progetto è stato pubblicato su Instagram da Diamond Autosport, con sede in California.
Ferrari F8 Tributo: scopriamo il tuning di Diamond Autosport
A parte il lato estetico ben visibile dalle foto, non sappiamo se il preparatore ha messo le mani sull’otto cilindri di 90°, che viene fornito con due turbocompressori IHI, bielle in titanio di derivazione F1, collettori di aspirazione specifici con fluidodinamica ottimizzata, scarichi e collettori in Inconel e sensori sviluppati per azzerare il turbolag.
Come detto qualche riga fa, la supercar riesce ad erogare 720 CV di potenza a 8000 g/min e 770 Nm di coppia massima a 3250 g/min. Parliamo di una potenza specifica di 185 CV/l. Accanto al pluripremiato otto cilindri troviamo la trasmissione automatica Getrag a doppia frizione a 7 rapporti derivata dalla 488.
Parlando di prestazioni, la Ferrari F8 Tributo impiega 2,9 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h e 7,8 secondi da 0 a 200 km/h mentre la velocità massima è di 340 km/h. Sul circuito di Fiorano, la supercar ha fissato un tempo ufficiale di 1:22.5, mezzo secondo più veloce della 488 GTB.
Ritornando al progetto di Diamond Autosport, presenta una carrozzeria dipinta in Matte White, un assetto ribassato e dei cerchi neri a contrasto progettati da Strasse Whells. In aggiunta, è stato installato un body kit in fibra di carbonio realizzato da 1016 Industries che si abbina perfettamente a tutti gli altri elementi neri presenti sul corpo della F8. L’unico dettaglio rosso, il colore tipico di Ferrari, è presente sulle pinze freno.
Ricordiamo che la Ferrari F8 Tributo ha portato al debutto un nuovo linguaggio di design caratterizzato anteriormente dall’S-Duct, una soluzione derivata dalla Formula 1 che prevede un’apertura a forma di S rovesciata sul fondo della vettura per diminuire la pressione dell’aria sotto il muso, migliorando così il carico aerodinamico frontale e quindi la stabilità della supercar alle alte velocità.
Troviamo anche il Said Sleep Angle Control 6.1 che permette di gestire la trazione e l’angolo di slittamento laterale oppure il Ferrari Dynamic Enhancer+ per la gestione delle derive.