I nuovi ladri piranha di auto e moto si fanno largo in un’epoca economicamente così delicata: sbranano solo parti dei veicoli, li cannibalizzano e rivendono i singoli pezzi. Sono furti di ladruncoli che sfuggono alle statistiche ufficiali, in quanto i proprietari dei mezzi non vanno a fare denunce alle Forze dell’ordine. Ma gli episodi, nelle metropoli, specie di notte, si fanno sempre più numerosi in base ai racconti dei titolari dei veicoli.
Ladri piranha: cosa portano via
I ladri piranha rubano gomme, cerchioni, pezzi di ricambio. E ancora, specchietti, strutture interne delle vetture, qualsiasi oggetto che abbia un valore sul mercato nero. Volante e cambio inclusi. Un lavoro facile e con incasso immediato grazie alla rivendita. Il tutto corre in parallelo coi furti veri e propri delle auto, molto più faticosi, per via della presenza di antifurto e di localizzatori satellitari: questi di certo il furto non lo impediscono, ma consentono la localizzazione dell’auto dopo che l’evento di è verificato.
Negli ultimi 10 anni sono oltre un milione quelli di cui si sono perse le tracce, tra questi 682.000 autovetture, mentre la restante parte è composta da moto, veicoli commerciali leggeri e mezzi pesanti. A questi vanno aggiunti moto e auto che fanno da cavallo di ritorno: il ladro ruba il mezzo, contatta il proprietario, il quale viene ricattato. Se mi dai il riscatto di 1.000 euro, di do indietro la tua macchina da 35.000 euro, per esempio. Anche questi numeri sfuggono alle statistiche, in quanto non c’è denuncia.
Polizza Furto per avere il rimborso: non facile
Ovviamente, potete tutelarvi con una polizza accessoria alla Rc auto: una Furto e incendio. Ma nel contratto devono essere inclusi i piccoli furti parziali. E le franchigie in euro devono essere basse o inesistenti: il rimborso deve essere intero per pezzi e riparazione. Fatevi rilasciare un preventivo dalla vostra assicurazione su misura per le vostre esigenze. Se ve lo nega, potete chiedere a mille altre compagnie.