Arrivano brutte notizie per Marelli. L’azienda che un tempo faceva parte di Fiat Chrysler Automobiles ma che poi è stata ceduta al fondo americano KKR e fusa con Calsonic Kansei entro giugno farà a meno di 550 dipendenti. Non ci saranno però licenziamenti ma un piano di prepensionamenti e incentivi all’uscita volontaria dalla società. La decisione è stata presa a causa delle difficili condizioni del mercato in seguito alla pandemia di coronavirus e alla carenza di semiconduttori che hanno reso difficile il lavoro della società.
Marelli annuncia 550 esuberi entro giugno ed investimenti per 77 milioni di euro
Nonostante ciò, Marelli che di recente ha cambiato amministratore delegato affidandosi a David Slump ha annunciato un piano di investimenti di 77 milioni di euro per il 2022. Questo nonostante il calo della produzione e il rincaro del costo dell’energia elettrica. I 550 esuberi non saranno operai addetti alla produzione, ma impiegati, dirigenti e indiretti. Sono previsti 350 prepensionamenti mentre gli altri 200 saranno destinatari di incentivi all’esodo.
Fim, Fiom, Uilm, Fismic, UglM e Aqcfr in una nota congiunta hanno criticato il governo italiano rimasto assolutamente impassibile davanti a questa notizia. I sindacati hanno chiesto ai vertici dell’azienda in Italia un confronto sul futuro. Vedremo dunque quale sarà la risposta della società a queste legittime richieste.
Marelli comunque ha ribadito che intende salvaguardare la sua presenza in Italia ma che in seguito a tutti i problemi emersi diventa fondamentale ridurre i costi fissi. Questo in maniera da rendere più efficiente e sostenibile la struttura aziendale ma nello stesso tempo salvaguardando le ricadute sociali delle scelte effettuate. Vedremo dunque quali altre novità arriveranno dalla società per quanto riguarda il nostro paese.
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