Sembra emergere che diversi modelli di Peugeot, Citroen e DS, ovvero quel comparto di marchi appartenente alla ex PSA oggi confluita in Stellantis, siano al centro di alcuni problemi in termini di emissione di ossido di azoto. Parliamo infatti di sostanze inquinanti prodotte dai veicoli dotati di propulsore tradizione (a combustione interna), così come la forse più nota CO2.
È chiaro quindi che l’Unione Europea pone dei limiti in relazione alla emissione di tali sostanze, condizione utile per permettere ai costruttori automobilistici di rimanere all’interno di uno spettro di condizioni utili a non andare oltre la normativa prevista. È questo invece il caso dei marchi Peugeot, Citroen e DS di casa Stellantis che sono tra i protagonisti di un richiamo visto il possibile superamento dei limiti di NOx previsti dall’ente regolatore.
Al centro della vicenda che ha coinvolto alcuni marchi di Stellantis c’è un software non conforme
Al centro della questione ci sarebbe un software a bordo di alcuni modelli venduti da Stellantis, a marchio Peugeot, Citroen e DS, tra l’ottobre del 2020 e il mese di gennaio 2021: questo sarebbe stato dichiarato non corretto. Nello specifico pare che i risultati derivanti da operazioni post vendita di alcuni modelli dei marchi citati risiedano in un limite che va oltre quello delle emissioni di ossido di azoto previsto.
Di conseguenza va precisato che non si tratta di una manomissione del software utilizzato dal Gruppo Stellantis su alcuni modelli dei marchi di cui abbiamo discusso, ma piuttosto di un vero e proprio errore di lettura dello stesso. L’errore sull’aggiornamento ha riguardato circa 1.750 veicoli sparsi in ogni parte del mondo, perlomeno secondo quanto riportato da un sito specializzato che cita anche fonti del Gruppo nato dalla fusione tra FCA e PSA.
L’errore è stato riscontrato su diversi modelli dei marchi ex PSA visto che fra i 1.750 veicoli convolti ci sarebbero i seguenti modelli:
- Citroen Berlingo, C3, C4 Cactus, C4 Picasso, C5 Aircross
- DS3 e DS7 Crossback
- Peugeot 208, 2008, 308, 3008, 5008
Infine, va detto che i modelli citati coinvolti nella vicenda dovrebbero essere quelli realizzati fra il 2018 e il 2019 e poi venduti qualche tempo dopo.