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Indennizzo diretto Rc auto estere: lobby all’attacco

Battaglia nelle stanze del potere sull’indennizzo diretto Rc auto estere: lobby all’attacco affinché la normativa diventi realtà

Indennizzo diretto Rc auto

Si infiamma la battaglia nelle stanze del potere sull’indennizzo diretto Rc auto estere: in queste ore, le lobby vanno all’attacco. Obiettivo: trasformare questa sorta di progetto legge in realtà. Di che parliamo?

Nel 2007, la politica ha sciaguratamente introdotto il risarcimento diretto, spiega Stefano Mannacio, responsabile Rc auto di Assoutenti: è la compagnia della vittima dell’incidente che rimborsa il cliente. Il debitore stabilisce l’indennizzo al creditore: assurdo.

Il risarcimento diretto, introdotto nel nostro ordinamento nel 2007, prevede che il conducente che subisce un incidente non venga risarcito dall’assicurazione del responsabile del sinistro, bensì dalla propria. Quest’ultima riceverà poi un rimborso forfettario dall’assicurazione del conducente che ha causato l’incidente.

Oggi, non devono sottostare all’obbligo del risarcimento diretto (Card) le imprese estere: quelle che, pur operando in Italia, hanno sede legale in altri Stati. Se il progetto legge diverrà realtà, anche quelle compagnie dovranno obbligatoriamente entrare nell’indennizzo diretto.

Indennizzo diretto Rc auto: stroncato

Questo meccanismo, come evidenziato da uno studio commissionato all’Università Luiss, funziona quando nel sinistro sono coinvolti veicoli appartenenti alla stessa categoria: due auto. O due moto. Mentre s’inceppa nel momento in cui i veicoli incidentati appartengono a categorie differenti, come a esempio auto e moto.

Per la Corte Costituzionale (sentenza interpretativa di rigetto 180 del 2009), il risarcimento diretto è facoltativo: il danneggiato è libero di scegliere.

Il presidente Antitrust Antonio Catricalà nel 2011 sosteneva a gran voce che il meccanismo dell’indennizzo diretto non ha funzionato: squilibri nei premi pagati tra gli assicurati in base alla provenienza geografica. Notevoli aumenti dei premi nel 2010. Catricalà auspicava una riforma di sistema che rilanci la competizione tra le imprese.

Oggi, non devono sottostare all’obbligo del risarcimento diretto (Card) le imprese estere: quelle che, pur operando in Italia, hanno sede legale in altri Stati. Se il progetto legge diverrà realtà, anche quelle compagnie dovranno obbligatoriamente entrare nell’indennizzo diretto.

Contro l’indennizzo diretto

Mannacio manifesta dissenso all’ampliamento dell’applicazione del risarcimento diretto. E comunque contro lo stesso indennizzo diretto già presente, da rottamare.

Per l’Ancma (Associazione nazionale ciclo motociclo accessori), la misura, se approvata, rischierebbe di produrre un aumento generalizzato delle polizze assicurative motociclistiche, stimabile attorno al 20% dei prezzi correnti”.

Per Sonia Monteleone, responsabile settore assicurazioni Movimento Consumatori, ci sarebbe il proliferare incontrollato di clausole inconferenti con l’oggetto del contratto di Rc auto che prevedono decurtazioni illegittime sull’importo del risarcimento.

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