Nonostante le promesse di piena occupazione e gli annunci sulle ultime innovazioni previste negli stabilimenti italiani, i lavoratori di Fiat Chrysler Automobiles in Italia non sarebbero contenti della propria situazione. Secondo una ricerca elaborata dalla Fiom ben il 60% degli intervistati avrebbe detto di considerare peggiorate le proprie condizioni lavorative rispetto al passato.
Il sindacato del comparto che fa parte della Cgil, ha dunque aspramente criticato il gruppo italo americano che non farebbe nulla per migliorare la situazione dei suoi dipendenti. L’indagine è stata effettuata su un campione di 10 mila dipendenti della società che in totale sono poco più di 50 mila in Italia.
La FIOM critica le condizioni lavorative dei dipendenti di Fiat Chrysler in Italia
Solo l’11,9% di questi ritiene che le proprie condizioni lavorative siano migliorate. Inoltre il 60,9% degli intervistati ritiene il proprio salario insoddisfacente. Il 44,7% degli operai intervistati ha giudizi insoddisfacenti anche nei confronti dei bonus elargiti da FCA. Questa ricerca non è stata fatta solo intervistando lavoratori iscritti alla Fiom, ma anche nei confronti di chi non è iscritto ad alcun sindacato o oppure lo è con altre sigle.
La bocciatura di Fiat Chrysler è stata talmente severa che la stessa segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, ha deciso di dare un proprio commento sulla situazione. Camusso ha dichiarato che nonostante FCA si presenti come un’azienda innovativa, in realtà il modo in cui tratta i propri dipendenti è piuttosto deludente.
La Camusso non si riferisce solo alle condizioni lavorative considerate poco soddisfacenti, ma anche al frequente ricorso alla cassa integrazione e ai contratti di solidarietà. Bocciata infine anche l’idea di produrre in Italia solo auto premium. Questa politica a detta della segretaria nazionale della CGIL difficilmente porterà Fiat Chrysler alla piena occupazione.
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