Dagli Stati Uniti arriva la notizia che il gruppo Stellantis starebbe valutando l’ipotesi di effettuare alcune modifiche al suo portafoglio immobiliare. Questo anche a causa del fatto che con la pandemia lo smart working per i suoi dipendenti è aumentato in maniera considerevole. Questi cambiamenti comunque non dovrebbero interessare il quartier generale americano che come sappiamo si trova a Auburn Hills.
Stellantis venderà qualche immobile con l’aumento dello Smart Working per i suoi dipendenti?
I potenziali adeguamenti, secondo una fonte a conoscenza dei piani dell’azienda, vengono valutati a livello globale e potrebbero includere l’affitto di una parte del complesso di 5,4 milioni di piedi quadrati, che include la torre di 15 piani sormontata dalla finestra del Chrysler Pentastar, visibile dalla I-75 a nord di Detroit, e dal centro tecnologico connesso. La società nata dalla fusione di Fiat Chrysler e PSA sta valutando quale sarà la giusta “impronta” per il futuro e se dovrà mantenere così tanto spazio.
Stellantis ha fatto lavorare da remoto negli Stati Uniti la maggior parte della sua forza lavoro impiegatizia durante la pandemia, ma potrebbe iniziare a riportare i lavoratori in sede già quest’estate. Più di 12.000 lavoratori trovavano posto nella sede della compagnia in USA prima dell’inizio della pandemia.
Il portavoce di Stellantis, Shawn Morgan, ha dichiarato in proposito: “Come parte dell’evoluzione della nostra azienda verso un ambiente di lavoro più flessibile, chiamato New Era of Agility, stiamo attualmente valutando come lavoriamo per consentire ai nostri team di essere più innovativi, creativi ed efficienti. Tale analisi include potenziali adeguamenti al nostro reale portafoglio immobiliare”
Anche questo potrebbe fare parte dei numerosi cambiamenti annunciati negli scorsi mesi dal numero uno del gruppo automobilistico, l’amministratore delegato Carlos Tavares. Vedremo dunque cosa sarà comunicato nei prossimi mesi a proposito di ciò.
Ti potrebbe interessare: Stellantis: il gruppo automobilistico guiidato da Carlos tavares interrompe la produzione di furgoni in Italia, ecco perchè