Decisione della Cassazione: se il conducente provoca un sinistro stradale e non presta assistenza a prescindere dal danno, è pirateria; scatta l’omissione di soccorso. L’obbligo, dettato dal Codice della strada, è quello di fermarsi e accertarsi delle condizioni delle persone coinvolte. Lo ha stabilito la quarta sezione penale con la sentenza 4143/22. Come riporta Gianni D’Agata, dello Sportello dei diritti.
Pirateria: ecco perché
Il conducente di una vettura, dopo aver urtato un’altra auto, non aveva ottemperato all’obbligo di fermarsi e prestare assistenza all’altro conducente. La Corte d’appello di L’Aquila lo aveva condannato perché si era allontanato dal luogo del sinistro senza prima valutare l’impatto dell’incidente e accertarsi delle condizioni dei soggetti implicati.
Il guidatore è ricorso in sede di legittimità contro la decisione dei giudici di merito ritenendo che la dinamica del sinistro non gli aveva consentito di percepire l’effettiva possibilità che il conducente dell’altra auto avesse riportato lesioni.
Nella sentenza, gli ermellini spiegano come il ricorso è infondato. L’articolo 189 del Codice della Strada dispone che l’utente, in caso di sinistro comunque ricollegabile al suo comportamento, ha l’obbligo di fermarsi. E di prestare l’assistenza occorrente a coloro che, eventualmente, abbiano subito danno alla persona.
In caso di dubbio, fermarsi
Il reato di mancata prestazione dell’assistenza occorrente dopo un investimento esige un dolo meramente generico. Ravvisabile in capo all’utente della strada. Il quale, in caso di incidente comunque ricollegabile al suo comportamento e avente connotazioni tali da evidenziare in termini di immediatezza la concreta eventualità che sia derivato danno alle persone, non ottemperi all’obbligo di prestare la necessaria assistenza ai feriti.
Insomma, in parole povere, se fai un sinistro, e se c’è il dubbio che ci siano feriti, occorre fermarsi. Quando il caso, chiamare i soccorsi e attenderli.
Al di là di questa situazione, la pirateria stradale è dovuta a mille fattori. In particolare la mancanza della Rc auto e della revisione periodica obbligatoria. Ma anche la guida in stato alterato da alcol o droga. Impossibile avere statistiche precise: il pirata scappa, si fa vivo quando ha smaltito alcolici e stupefacenti, risulta “pulito” a esami non molto approfonditi. In realtà, se acciuffato subito dopo il sinistro, lo stato di alterazione psicofisica emerge.