Una Ferrari F40 usata con la formula del divertimento puro, fra i cordoli di un piccolo circuito, per scariche di adrenalina senza prezzo. Questo ci propone il video odierno, pubblicato su Instagram da drivenslide. Le emozioni sono assicurate, grazie anche alle doti di guida fuori dal comune di chi siede al volante. Gestire con tanta maestria le danze imbizzarrite del purosangue di Maranello non è roba da novellini.
Qui bisogna saperci fare, specie se si tira la belva per il collo. Si vede che il tizio non cerca la massima velocità nei piccoli rettifili: tutto l’impegno è concentrato nella produzione di scodate da favola, ad alto impatto scenico sia dall’interno che dall’esterno, per chi ha avuto la fortuna di ammirarle anche da fuori.
Il video propone delle riprese on board che lasciano il segno, accompagnate dalle avvincenti sonorità meccaniche della sublime auto sportiva del “cavallino rampante”. A fare il resto ci pensa la magia della Ferrari F40, il cui solo nome spinge a mille le pulsazioni cardiache degli appassionati. Questa supercar si è fissata nel cuore più di tutte le altre, per il fascino insuperabile che è in grado di esprimere.
Impossibile non innamorarsi di un gioiello del genere, specie se il sangue di chi vi si approccia è ad alto numero di ottani. Parlare di un capolavoro sembra quasi riduttivo. Qui si condensa il miglior spirito della casa di Maranello. La sua presentazione avvenne nel 1987. Fu l’ultima “rossa” a vedere la luce con Enzo Ferrari ancora in vita. Può essere considerata come la firma sul suo testamento.
Quando la vide per la prima volta, il Commendatore non seppe trattenere l’emozione. Lui, che solitamente cercava di nascondere i suoi stati d’animo, non riuscì questa volta nell’impresa. La Ferrari F40 entrò subito nelle sue corde sensoriali e in quelle di tutti gli appassionati che oggi, ad alcuni decenni dalla sua presentazione, continuano a venerarla.
Ferrari F40: auto da sogno destinata all’eternità
Il numero presente nella sigla indica il valore celebrativo del suo debutto, che ha inteso omaggiare il quarantesimo anniversario della casa di Maranello. Fu la seconda supercar in serie limitata dopo la GTO del 1984. Dopo di lei venne il turno delle varie F50, Enzo e LaFerrari. Nessuna di esse, però, è riuscita a diventare mitica allo stesso modo. Il merito è della sua personalità travolgente. Basta guardarla per vivere uno stato sensoriale unico.
Le linee della Ferrari F40 sono degne di Michelangelo. Qui la sportività si esprime in modo straordinariamente efficace, in un quadro di coerenza dialettica impeccabile. Pininfarina ha dato forma a un autentico gioiello, che calamita gli sguardi, senza inutili fronzoli. Qui c’è l’essenziale, ma non manca nulla per trasmettere al meglio le emozioni racing. Sembra di ammirare un prototipo scappato dalla pista di Le Mans, ma la tela linguistica è molto raffinata. I volumi dell’auto si concedono alla vista con grande armonia e in modo plastico, alla stregua di una soave scultura.
Tutti ne hanno avuta una, come poster o come modellino in scala. Pochi fortunati si sono potuti concedere il privilegio di metterne una reale in garage. Beati loro, che ogni mattina possono alzarsi ammirandone le forme e godendo delle emozioni dinamiche copiosamente elargite da questa “rossa”. Se l’estetica è da prima della classe, anche il resto non è da meno. Tutto è stato confezionato con grazia, sotto la regia di un’unica mente creativa: quella dell’ingegnere Nicola Materazzi, che progettò motore, cambio e altre parti meccaniche della vettura.
La bontà di un simile approccio si coglie nella coerenza del progetto, che tocca anche il più piccolo bullone. Nessuna nota stonata: la Ferrari F40 è una meravigliosa orchestra estetica, tecnica e costruttiva, dove ogni elemento di erge a splendido interprete della composizione. Questa è stata la prima auto stradale della casa di Maranello ad essere plasmata facendo ampio uso di materiali compositi.
Motore esuberante, degno della carrozzeria
Il suo cuore è esuberante. Si tratta di un V8 biturbo da 2936 centimetri cubi di cilindrata, in grado di sviluppare una potenza massima di 478 cavalli a 7000 giri al minuto, con un picco di coppia di 58.8 kgm a 4000 giri al minuto. Oggi numeri del genere non fanno impressione, ma provate a salire a bordo di una Ferrari F40 e poi ne riparliamo. Ai suoi tempi erano il riferimento assoluto, come i dati prestazionali: accelerazione da 0 a 200 km/h in 12 secondi, da 0 a 1000 metri in 21 secondi. Alcune riviste, nei test strumentali, fecero ancora meglio.
Ciò che i numeri non raccontano sono però le vigorose scariche di energia del gruppo propulsivo, che incollavano (e incollano ancora oggi) letteralmente al sedile, imprimendovi la morfologia delle vertebre. Spaventosa, anche per gli standard odierni, la velocità massima di 324 km/h. Non ci vuole molto a capire, anche da non appassionati, come si sia al cospetto di un’autentica regina. Le emozioni dinamiche consegnate a chi ha la fortuna di occupare il suo abitacolo sono indescrivibili.
Certo, c’è una bella differenza fra andare veloce e spingerla al limite. Chi vuole tirare fuori il vero potenziale della Ferrari F40 deve avere il manico giusto, perché questa vettura non perdona chi non è all’altezza. Lei decide a chi concedersi e a chi dare delle frustate, talvolta molto dolorose. Meglio usare ogni forma di rispetto nei suoi confronti. Lo si deve a chi siede sul trono.
Io ho avuto la fortuna di conoscere molto da vicino e a più riprese questo modello e di gustarne l’azione, come passeggero, avendo al volante un campione GT. Anche solo i ricordi di quelle esperienze mi proiettano in una dimensione emotiva speciale. Ora, però, è giunto il momento di passare la parola al video. Buona visione!