Il Copasir ha lanciato un allarme a proposito del gruppo Stellantis. Nel corso di un’audizione in Parlamento, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica ha detto che con la nascita della nuova società creata dopo la fusione di Fiat Chrysler Automobiles e PSA, esiste il rischio che il baricentro del controllo dell’azienda si sposti dall’Italia alla Francia.
Il Copasir preoccupato da Stellantis chiede intervento di Cassa depositi e prestiti
Il Copasir ha messo in evidenza che la quota della società nelle mani dello Stato francese è cresciuta dopo la fusione. Dunque la distribuzione della proprietà del gruppo è diversa da quella che era stata prospettata inizialmente. Pertanto il Comitato Parlamentare per la sicurezza della Repubblica chiede un interessamento di Cassa depositi e prestiti per bilanciare nuovamente la componente italiana con quella francese salvaguardando occupazione e tecnologie.
Bpifrance che è controllata dallo Stato francese possiede infatti il 6,5 per cento di Stellantis e non il 6,2 per cento come si era pensato in un primo momento. Sommando questo 6,5 per cento all’8,5 per cento a cui arriva la famiglia Peugeot, si arriva al 15 per cento quindi più dell’azionista principale del gruppo, la famiglia Agnelli, che ha il 14,4 per cento.
Anche guardando al consiglio d’amministrazione, secondo il Copasir la prevalenza francese è evidente. Infatti tra gli 11 consiglieri, vi sono 6 ex PSA e solo 5 ex Fiat Chrysler. Senza dimenticare che il CEO del gruppo è l’ex numero uno di PSA, Carlos Tavares. Vedremo se la cassa depositi e prestiti interverrà e se Stellantis commenterà quanto dichiarato dal Copasir in Parlamento nelle scorse ore. Ricordiamo che il gruppo automobilistico svelerà il suo primo piano industriale il prossimo 1 marzo.
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