A meno di 24 ore dalla visita del CEO di Stellantis Carlos Tavares, lo stabilimento di Windsor in Ontario è costretto a fermarsi. Questa volta lo stop non è causato dalla mancanza di semiconduttori, cosa che spesso in passato ha costretto questo impianto a fermarsi ma da un altro motivo. Le proteste dei camionisti che hanno bloccato il confine tra Stati Uniti e Canada sta creando non pochi disagi alle fabbriche di auto del Canada a causa della mancanza di componenti o del loro arrivo tardivo.
Stellantis: stop alla produzione a Windsor per le proteste dei camionisti
I dirigenti di Stellantis hanno confermato che l’impianto è rimasto inattivo dalla chiusura dell’Ambassador Bridge che collega le città di Detroit e Windsor. La protesta dei camionisti si è estesa oltre la città di Ottawa e ha portato alla chiusura del più importante collegamento tra Canada e Stati Uniti.
I manifestanti hanno parcheggiato diversi veicoli su un viale a sei corsie che porta al ponte. Si ricorda che i camionisti stanno protestando contro le misure sanitarie e la necessità di essere doppiamente vaccinati per rientrare nel Paese. Lunedì hanno iniziato a bloccare l’accesso al ponte e gli Stati Uniti hanno deciso di chiudere l’accesso dalla loro parte.
Stellantis ha confermato di aver ridotto l’orario di lavoro mattutino e sta lavorando con i vettori per mantenere il secondo turno di lavoro. Lo stabilimento impiega circa 4.500 dipendenti, il costruttore assembla il Chrysler Grand Caravan e il Chrysler Pacifica, due minivan. Vedremo nelle prossime ore se il problema sarà rientrato e se la produzione dello stabilimento del gruppo automobilistico potrà finalmente tornare alla normalità.
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