Meno guadagni, più alto il bonus per comprare la macchina nuova: incentivi auto legati al reddito: se ne parla. Gli aiuti al settore dell’auto sono al centro della discussione nel Governo. Domanda: si limiteranno i contributi dello Stato alle auto elettriche e ibride plug-in? O varranno anche per le auto a benzina, gasolio e ibride? Comunque, pare che possa arrivare un miliardo l’anno per 3 anni.
Incentivi auto: schema
Come schema di partenza, si può partire da qui. Poi tutto varia magari in funzione del reddito.
Per auto 0-20 g/km: 10.000 euro con rottamazione. Di cui 8.000 euro (+2.000 euro di contributo del concessionario). Oppure 6.000 euro. Di cui 5.000 euro (+1.000 euro di contributo del concessionario).
Macchine 21-60 g/km: con rottamazione, 6.500 euro. Di cui 4.500 euro (+2.000 euro di contributo del concessionario). Oppure 2.500 euro senza rottamazione (+1.000 euro di contributo del concessionario).
Vetture 61-90 g/km: 1.750 euro con rottamazione (+2.000 euro dalla Casa), 1.000 euro senza rottamazione (+1.000 euro dalla Casa).
Veicoli 91-110 g/km: 1.500 euro con rottamazione (+2.000 del concessionario), 750 euro senza rottamazione (+1.000 del venditore).
Spesso il contributo statale sarebbe vincolato a uno sconto da parte della concessionaria pari ad almeno 1.000 euro senza rottamazione, o almeno 2.000 euro con rottamazione.
Quale prezzo massimo? Sui 35.000 euro per le auto della fascia 0-60 grammi per km di anidride carbonica CO2. E 25.000 per la fascia 61-135.
Auto da rottamare per il bonus
L’auto da rottamare dovrebbe essere immatricolata da almeno dieci anni e intestata da almeno 12 mesi all’acquirente di quella nuova o a un suo familiare convivente. Tutto risultante dallo stato di famiglia.
Bonus vincenti senza problemi
Va onestamente detto che i bonus auto fanno fare bella figura al Governo Draghi: funzionano bene, nessuna truffa. Occhio invece ad altri bonus, che non danno ritorno d’immagine. Un esempio? L’articolo 28 del decreto legge “Sostegno ter“ va stralciato perché limitando a una sola cessione il trasferimento dei crediti fiscali per l’utilizzo dei bonus edilizia ha di fatto paralizzato gli investimenti e
l’occupazione delle imprese e le prospettive di ripresa del settore delle costruzioni. Questo, in breve, è quanto ha chiesto Confartigianato all’audizione in Commissione bilancio del Senato sul decreto legge Sostegni del 27 gennaio.