Sicuramente il fatto che Carlos Tavares, CEO di Stellantis, qualche settimana fa, ha accusato il governo di aver trascurato l’industria dell’auto nella legge di Bilancio, ha fatto molto rumore. Il settore dell’auto è di fronte ad un cambiamento che farà epoca. Dai motori termici a quelli elettrici è una autentica rivoluzione. Che necessita di una mano da parte del governo. Le case costruttrici da sole difficilmente possono fare da sole. Perfino Stellantis, come il già citato Tavares, anche se un autentico colosso, necessita di un accompagnamento in questa fase.
Il quarto produttore mondiale di auto nato dalla fusione tra FCA e PSA è il principale produttore di auto in Italia. Inevitabile che se si parla di Automotive per il Bel Paese
Governo assente sull’auto, ma non è il primo
Quando una azienda chiede aiuto allo Stato, indipendentemente dal settore, non sempre si parla di soldi o finanziamenti. Certo, contributi statali a sostegno degli investimenti, fanno comodo. Per esempio, l’accordo per la Gigafactory di Termoli, prima fabbrica di batterie per auto elettriche di Stellantis in Italia, prevede un aiuto statale. Sui 2,5 miliardi di euro che Stellantis ha deciso di investire in Molise per la terza fabbrica europea di batterie per auto elettriche, 350 milioni li metterà lo Stato. E questo sostegno forse è alla base della chiusura del negoziato che ha portato alla fumata bianca per la nostra Gigafactory in Molise.
Ma servono anche iniziative volte a lanciare il mercato delle auto elettriche. Servono incentivi all’acquisto, agevolazioni che spingano i clienti verso le nuove auto elettriche, che oggi costano troppo rispetto alle endotermiche a gasolio o benzina. Quegli incentivi di cui come detto in precedenza, Carlos Tavares ha manifestato l’assenza nell’ultima manovra finanziaria del governo Draghi.
Le parole del Ministro Giorgetti sulla transizione elettrica di Stellantis
“Più sostegno all’auto, a giorni l’accordo per la Gigafactory di Termoli”
Sono queste le nuove richieste pervenute al Governo, anzi, che provengono dall’interno del governo. È il Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, che ha parlato così, lanciando un duro attacco ai precedenti governi. Secondo il Ministro, è assolutamente fuori luogo che un governo decida di puntate sul Superbonus per esempio, e non scegliere di sostenere un settore trainante come l’industria dell’auto. Secondo Giorgetti il Mondo ride dell’Italia che operando come ha fatto, sceglie di dare incentivi e quindi soldi, ai ricchi che così di aggiustano la casa vacanze. E non sostengono la grande transizione elettrica del settore automobilistico.
Le proposte del Ministro Giorgetti
Serve una politica industriale che guardi a concedere favore alla transizione elettrica. Lo sostiene il Ministro Giorgetti . E la base dovrebbe essere sempre quella degli incentivi, di cui si è già discusso già a livello interministeriale, come conferma il via libera dell’esecutivo alla Gigafactory di Termoli.
Il Ministro Giorgetti poi, parla anche della riconversione da un punto di vista lavorativo. Una tale rivoluzione non potrà non impattare anche sui livelli occupazionali. Infatti si dice che circa la metà della manodopera oggi impiegata sulle auto endotermiche, con le produzioni delle elettriche si ridurrà a circa la metà.
In altri termini, servirà il 50% in meno di manovalanza. Il governo deve monitorare la situazione, sostenendo anche questo spaccato della transizione, per evitare il rischio di ricaduta sociale negativa di tutta l’operazione di transizione verso l’elettrico.