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Le 3 Ferrari più veloci nelle drag race

Ecco le “rosse” che sbrigano più in fretta la pratica del quarto di miglio con partenza da fermo.

Ferrari SF90 Stradale vs McLaren 720S 1000 CV drag race

Stilare una classifica delle Ferrari basandosi sulle capacità espressive nelle drag race sul quarto di miglio (pari a circa 400 metri) è deprimente. Le “rosse” hanno tante di quelle doti dinamiche e sensoriali che pesarne il valore con i parametri di queste ridicole sfide in accelerazione, oggi tanto in voga, fa davvero male. Il trend è però quello del momento. Anche se ne avremmo fatto volentieri a meno, ecco allora il podio con le tre auto sportive del “cavallino rampante” più efficaci in questo tipo di “competizioni”. In coda a ciascuna scheda descrittiva troverete il tempo sul quarto di miglio, attinto dalla banca dati di FastesLaps.

Ferrari SF90 Stradale: un missile

Lei è la “rossa” più idonea ad affrontare gli impegni delle drag race sul classico quarto di miglio. Il suo scatto da fermo è micidiale, anche se il vero valore di un’auto non si coglie certo in queste sfide di accelerazione, oggi tanto in voga. La Ferrari SF90 Stradale è in listino dal 2019. Si tratta di una supercar ibrida plug-in. È stata la prima della specie a fare il suo sbarco nel listino commerciale della casa di Maranello.

Il risultato degli sforzi è una vettura con 1000 cavalli di potenza offerti ai comandi (e alle emozioni) del fortunato guidatore. La cifra nasce dalla somma fra i 780 cavalli a 7500 giri al minuto messi sul piatto dal motore termico V8 biturbo da 3990 centimetri cubi e i 220 cavalli erogati dalle tre unità elettriche. Due di queste sono collocate all’avantreno, regalando alla vettura la trazione integrale.

Anche se il loro apporto al profilo prestazionale si sente in modo vigoroso, la quota più importante del serbatoio energetico giunge dal propulsore a combustione interna. Questo regala le migliori gioie, anche in termini sonori. Certo, la presenza delle due turbine smorza il sound, privandolo degli acuti da antologia delle unità a 12 cilindri, ma è sempre una delizia ascoltare le melodie meccaniche che giungono da dietro i sedili.

Il “cavallino” più potente della storia

Mai, prima della Ferrari SF90 Stradale, una “rossa” aveva raggiunto i 1000 cavalli di potenza, anche se LaFerrari e LaFerrari Aperta ci erano arrivate molto vicino, con i loro 963 cavalli. Quelle però sono delle auto straordinarie in serie limitata, che periodicamente i tecnici di Maranello tirano fuori dal cappello per celebrare l’eccellenza tecnologica del marchio.

Quando vengono presentate sono le più vigorose della gamma, ma col passare degli anni i loro numeri vengono raggiunti e superati anche dai modelli del “normale” listino. Un fatto naturale in un quadro di costante evoluzione, che vede la casa del “cavallino rampante” sempre al vertice.

Tornando alla Ferrari SF90 Stradale, questa può essere usata anche in modalità totalmente elettrica, con un’autonomia di 25 chilometri, ma è il dato decisamente meno connesso ai bisogni conoscitivi e sensoriali degli appassionati, cui interessano altri aspetti della vettura. Allora torniamo a parlare di cose serie, come il cambio, che su questa supercar è un F1 di nuova generazione, a doppia frizione e con otto rapporti.

Grazie ad esso, il conducente può giostrare al meglio la potenza, concedendosi scariche di adrenalina uniche e inimitabili, in un quadro di grande sicurezza attiva. Il nome, che si richiama a quello di una monoposto di Formula 1, mette subito in chiaro le ambizioni del modello, il cui scopo è di brillare nella galassia delle supercar.

Una best in class

L’obiettivo è stato centrato in pieno, con un prodotto di straordinaria efficienza dinamica, di altissimo livello tecnologico e di sublime piacevolezza in termini di handling, nonostante il peso non proprio da fuscello. L’uso di materiali nobili non è bastato a nascondere la massa aggiuntiva delle batterie, ma la Ferrari SF90 Stradale, nelle danze fra le curve, si comporta come vetture molto più leggere. Miracoli della tecnologia e della sapienza degli uomini di Maranello, il cui know-how si è costruito in decenni di corse e di auto ai massimi livelli.

Le prestazioni sono al top: accelerazione da 0 a 100 km/h in 2.2 secondi, da 0 a 200 in 6.5 secondi, velocità massima di 340 km/h. Il tempo sul giro a Fiorano è di 1’19″00: un dato di 7 decimi inferiore a quello messo a segno sulla stessa pista da LaFerrari. Con riferimento allo stile, la parte più riuscita della Ferrari SF90 Stradale è forse il profilo laterale, davvero impeccabile. Anche le viste di tre quarti sono esaltanti.

Meno piacevole il trattamento dell’area del lunotto posteriore, dove si poteva cercare un design più fluido, come ha dimostrato la successiva versione Spider. Il frontale è bello e filante, ma un pizzico di personalità in più non avrebbe guastato. Flavio Manzoni ha fatto, comunque, un ottimo lavoro, dando vita ad una delle “rosse” più seducenti dell’attuale listino. Le sue proporzioni risultano ripensate e lanciano una nuova base per le interpretazioni future delle berlinette a motore posteriore centrale del marchio.

Tempo sul quarto di miglio: 9.3 secondi.

Ferrari LaFerrari: una hypercar che vola

Al secondo posto, fra le “rosse” più prestanti nella prospettiva delle drag race, c’è la Ferrari LaFerrari. Qui abbiamo a che fare con la più recente interpretazione di quella linea di prodotto in serie limitata, al vertice dalla gamma, che si erge a bandiera tecnologica del marchio. Questa hypercar, prodotta dal 2013 al 2016, è figlia di una stirpe che ha preso le mosse con la GTO, per continuare il suo cammino con le successive F40, F50 ed Enzo.

Si tratta di una vettura ibrida. Una parte del suo vigore energetico giunge dal sistema HY-KERS, che permette il recupero e il riutilizzo dell’energia in frenata e in curva. L’apporto è quantificato in 163 cavalli, che si aggiungono agli 800 cavalli a 9000 giri al minuto forniti dall’unità principale: il monumentale V12 da 6262 centimetri cubi di cilindrata, le cui alchimie tecnologiche, costruttive e musicali sono da antologia. Un cuore unico, in grado di regalare emozioni a profusione. Roba da tutelare sotto l’egida dell’UNESCO, come patrimonio dell’umanità.

Emozioni al top Made in Ferrari

La potenza complessiva è di 963 cavalli, chiamati ad esprimere la loro grinta su un corpo vettura il cui peso a secco è di soli 1255 chilogrammi. Il merito è dell’ampio uso di materiali compositi, come fibra di carbonio e kevlar, per telaio e carrozzeria. Facile intuire il tenore delle performance. I numeri sono al vertice, anche col metro dei nostri giorni: accelerazione da 0 a 100 km/h in meno di 3 secondi, da 0 a 200 km/h in meno di 7 secondi, da 0 a 300 km/h in 15 secondi. La velocità massima si spinge oltre quota 350 km/h. Credo non ci sia altro da aggiungere.

Le cifre, per quanto strepitose, raccontano solo in minima parte il piacere sensoriale regalato dalla Ferrari LaFerrari, che inebria di emozioni già a partire dal look. Le sue linee, firmate da Flavio Manzoni, sono da astronave, ma evocano in qualche modo le Sport degli anni settanta, anche senza riferimenti precisi. Uno degli elementi più scenografici è il sistema di apertura “a farfalla” delle portiere.

Look da favola

L’auto ha un fascino magnetico in ogni dimensione espressiva della sua carrozzeria. Di profilo, davanti, dietro, nelle viste di 3/4: ovunque è un piacere per gli occhi, anche se la F40 resta di un altro pianeta, secondo il mio personale punto di vista. Molto curato lo studio aerodinamico della Ferrari LaFerrari, per garantire eccellenti livelli di deportanza, senza sporcare la linea con appendici aggiuntive, che ne avrebbero compromesso la purezza dialettica. Tornando agli aspetti ingegneristici, la potenza del sistema propulsivo viene scaricata sulle ruote posteriori con il supporto di un cambio F1 a doppia frizione e 7 marce. Anche questo un capolavoro.

I freni, ovviamente, non potevano deludere su un gioiello altamente prestazionale come la Ferrari LaFerrari. La scelta dei tecnici è caduta su un impianto in materiale composito carbo-ceramico dalla Brembo, che garantisce decelerazioni forti e perentorie, con una grande resistenza al fading. Il feeling di guida è al top. Questa è una vettura che ha fatto scuola, anche sul piano dinamico. Tutto è estremamente vigoroso ma perfettamente bilanciato. Miracoli che solo dalle parti di Maranello potevano realizzare. Chapeau!

Tempo sul quarto di miglio: 9.7 secondi.

Ferrari 488 Pista: la sportiva in tuta da gara

La Ferrari 488 Pista guadagna il terzo gradino sul podio delle “rosse” più veloci nelle drag race. Questa è un’auto sportiva pazzesca, orgoglio Made in Italy allo stato puro, che esalta il rapporto intimo con l’universo racing. Il suo sviluppo è partito proprio dalle corse. Le prestazioni sono al vertice, anche se sono passati quattro anni dalla debutto del modello in società. Ecco alcune cifre: accelerazione da 0 a 100 km/h in 2.85 secondi, da 0 a 200 km/h in 7.6 secondi, velocità massima superiore ai 340 km/h. Per coprire un giro della pista di Fiorano la vettura impiega un tempo molto contenuto: 1’21″5.

Tali numeri sono in buona parte ascrivibili alle doti del suo straordinario motore V8 biturbo da 3.9 litri, che eroga 720 cavalli di potenza massima. Qui, come sul resto dell’auto, si coglie l’alto livello di transfer tecnologico dal mondo delle corse. Il nome sta proprio lì a sottolinearlo. La Ferrari 488 Pista porta su strada l’esperienza maturata sui tracciati di tutto il mondo dalla 488 Challenge e dalla 488 GTE.

Iconica vettura a combustione

Questa superba creatura di Maranello è un fiore all’occhiello dello stile e della tecnologia del Belpaese. Una supercar che conquista il cuore e mette in cima al mondo il vessillo del nostro paese. Erede della 458 Speciale, la Ferrari 488 Pista rende più intimo il rapporto con l’universo racing, in un quadro di grande fruibilità anche nell’uso di tutti i giorni.

Il motore è il suo cuore pulsante. Si tratta di un autentico gioiello, che garantisce una progressione entusiasmante, in una tela prestazionale di riferimento, che appaga al meglio sul piano sensoriale ogni appassionato di automobilismo.

Energia e dinamismo da corsa

Qui ci sono la massima sportività e le emozioni di guida più estreme, portate su strada. Si conferma pure su questo modello la strategia vincente del Variable Torque Management di Ferrari in funzione di ciascuna marcia. Per adattarsi allo spirito sportivo della vettura, sono stati ridisegnate tutte le curve così da assicurare una sensazione di allungo continuo fino alla zona rossa del contagiri. Le emozioni, sulle Ferrari 488 Pista sono al top. Anche il sound regala un grande appagamento, ma il punto forte, insieme al motore, sono le sue dinamiche, votate all’eccellenza.

I suoi cambi di direzione sono fulminei, la tenuta di strada al top, il feeling di guida è eccezionale. Un ruolo importante nell’ottenimento di simili risultati lo svolgono gli ammortizzatori SCM-E con tarature specifiche e molle più rigide del 10%. La robustezza del telaio e la cura aerodinamica concorrono alla sua efficienza operativa. Una delle soluzioni inedite è l’S-Duct, che concorre alla deportanza del modello, migliore del 18% rispetto a quello della 488 GTB, con un dazio in termini di scorrevolezza di appena un 2%.

Tempo sul quarto di miglio: 10.1 secondi.

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