Tra il positivo ed il perplesso, questo lo stato d’animo dei lavoratori dello stabilimento Stellantis di Termoli e degli interessati alle vicende della fabbrica molisana del colosso dell’Automotive. Termoli è la sede dove adesso Stellantis produce i motori di alcune delle sue auto e dove presto, il quarto produttore mondiale di auto nato dalla fusione franco –italiana tra PSA e FCA, costruirà le batterie per i veicoli elettrici.
Nelle ultime 24 ore prima la notizia di un prolungamento dei turni lavorativi per lo stabilimento, poi quella di una maggiore richiesta di motori e poi ancora quella sul richiamo dei lavoratori oggi in cassa integrazione o di 100 trasfertisti dalla vicina Pratola Serra.
Notizie buone come quelle di qualche settimana fa a margine della fumata bianca tra governo e azienda sulla nuova Gigafactory. Per lo stabilimento di Termoli le notizie sono tutte buone, con un futuro che sembra già scritto e un presdente che a sorpresa parla di implementare le attività nello stabilimento. Ciò che al momento stride è che nessuna retromarcia è stata effettuata sul già preventivato nuovo ricorso alla Cassa integrazione guadagni per il periodo tra il 28 febbraio 2022 ed il 13 marzo 2022.
Più turni di lavoro, nuovi motori e 200 operai in più
Come anche una ultim’ora della nota agenzia di stampa Ansa sottolinea, a Termoli è tempo di grandi passi in avanti. Infatti dai sindacati arriva la conferma che ciò che anche noi di Club Alfa ieri abbiamo anticipato è la realtà.
Le maggiori richieste di motori per Stellantis e il fatto che a Termoli si inizierà a produrre anche i motori per il nuovo suv del Gruppo, l’Alfa Romeo Tonale. Sono queste le novità per Termoli. Benefici a livello occupazionale innegabili. Non si parla certo di nuove assunzioni. Ma un incremento della forza lavoro è inevitabile. Più lavoratori che serviranno anche ad assecondare l’altra grande novità del momento, cioè il passaggio ai 20 turni lavorativi compresi i fine settimana.
Come anche l’Ansa sottolinea, confermato il rientro in fabbrica di 100 operai in cassa integrazione nonché l’ingresso nello stabilimento di Termoli di 100 operai come trasfertisti, dallo stabilimento di Pratola Serra.
Produzioni in aumento, occorre fare magazzino
Il fatto che si produrrà a Termoli il motore del Suv della casa del Biscione, l’ormai noto Alfa Romeo Tonale, significa più lavoro per lo stabilimento molisano. Parliamo però di un Suv, un veicolo non certo commerciale o che garantisce produzioni in serie massive. Non è una Fiat Panda o una Fiat Punto tanto per intenderci. Ma come conferma la Uilm (per cui sull’Ansa si citano le parole di Francesco Guida), occorrerà maggiore produzione a prescindere. Servirà produrre anche per il magazzino, nel senso che vanno messe a posto le scorte.
Nella fabbrica di Termoli, in attesa che diventi realtà la prima Gigafactory italiana di Stellantis con tanto di riconversione dello stabilimento, verranno assemblati i nuovi motori 1.500 fire fly. E sono proprio i motori che equipaggeranno l’Alfa Romeo Tonale.
Cassa integrazione confermata in via precauzionale per il 28 febbraio per Stellantis a Termoli
Ma alle buone notizie vengono affiancate anche delle altre che mettono più di qualche dubbio. Infatti per Termoli da settimane si parla di una nuova Cassa Integrazione nel periodo che va dal 28 febbraio al 13 marzo. E stando alle ultime notizie, questo nuovo ricorso agli ammortizzatori sociali è confermato. Cassa Integrazione già da troppo tempo utilizzata a Termoli come in tutte le altre fabbriche del Gruppo. La notizia è che non viene revocato il nuovo stop, nemmeno alla luce delle nuove attività di cui abbiamo parlato prima.
Infatti confermata la Cig per questo periodo, anche se pare sia stato fatto a scopo precauzionale. Cautela quindi, nel caso in cui vengano meno componenti e pezzi necessari per completare la lavorazione di questi nuovi motori. Precauzione comprensibile visto il periodo che vive Stellantis al pari di qualsiasi altro competitor dell’industria automobilistica. Basti pensare agli stop produttivi, alle fermate degli stabilimenti e ai ritardi nelle consegne per via della carenza dei microchip asiatici. Carenze che per mesi hanno ingessato le attività di tutte le fabbriche italiane di Stellantis.