Ci siamo: incentivi auto, pronto fondo da un miliardo di euro l’anno per 3 anni. Lo ha appena detto il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti al Sole 24 Ore: l’idea è varare nel Consiglio dei ministri di venerdì un Fondo unico per l’automotive. In due direzioni. Uno: ecobonus per il consumatore. Due: l’aiuto alla riconversione della nostra catena produttiva.
Incentivi auto: Governo Draghi pronto
La riunione del Governo Draghi dovrebbe sbloccare un pacchetto di aiuti consistenti al settore automobilistico. Progetto da inserire in un contesto ampio: dove? Nel provvedimento volto a frenare l’impatto del rincaro dell’energia. Il ministro pensa che abbia senso solo attivare azioni pluriennali.
Ecobonus per elettriche, a benzina e diesel
Ma quali auto ne beneficiano? Elettriche, ibride-plug-in; benzina e diesel poco inquinanti. Supportare solo l’elettrico significherebbe fare un favore solo a Produttori stranieri, afferma Giorgetti. Non ci si deve fermare all’elettrico anche per favorire l’acquisto di vetture più economiche a favore di classi meno abbienti. Bisogna discuterne con il ministero della Transizione ecologica.
La proposta di Giorgetti arriva fino a 135 grammi di CO2 per km. C’è la responsabilità di incentivare anche una quota di produzione nazionale. Il riferimento è a Stellantis. Giorgetti ha quantificato in 369 milioni di euro l’ammontare delle risorse pubbliche che saranno stanziate per supportare l’investimento da oltre 2 miliardi di euro. Target: la riconversione della fabbrica di Termoli in una Gigafactory per la produzione di batterie. L’Italia è l’unico Paese big fermo sulle Gigafactory: ci si deve attivare. L’auto come pilastro dell’economia nazionale per un Paese davvero moderno.
Cosa chiede la filiera auto
Per l’Unrae, occorre portare avanti i progetti del Ministero dello sviluppo economico a sostegno dell’acquisto di veicoli a basse emissioni, per non bloccare il processo di elettrificazione nel nostro Paese. E allineare la fiscalità italiana dei veicoli aziendali a quella dei principali major market europei per rendere competitive le imprese italiane.
Misure per supportare la transizione ecologica a vantaggio di aziende, lavoratori, consumatori e dell’intera collettività. Senza interventi, la transizione ecologica verrà fortemente rallentata se non interrotta e l’Italia rischierà di rimanere fanalino di coda nelle politiche green rispetto a Germania, Francia, Spagna e Regno Unito, condannando all’arretratezza lo sviluppo del mercato degli ECV nel nostro Paese.