Quando si va a comperare una auto usata, i rischi di ritrovarsi tra le mani un veicolo già iper sfruttato e prossimo ad essere considerato un “bidone” è elevato. Soprattutto se l’auto usata è comperata senza rivolgersi alle strutture adatte, ovvero ai concessionari. Certo, anche presso questi ultimi i rischi non sono pochi, perché ci sono concessionari e concessionari, nel senso che imbattersi in un malandrino e truffatore non è certo raro.
Ma esistono delle regole che anche i concessionari che trattano l’usato devono rispettare. Tra queste la garanzia sul veicolo. Certo, non può essere una garanzia lunga o illimitata come spesso si trova sul nuovo, ma resta pur sempre una sicurezza che il concessionario deve dare all’acquirente.
Le auto usate e la garanzia, regole e normativa
Chi non ha i soldi necessari per una auto nuova, ma deve comunque dotarsi di un veicolo per le sue esigenze, deve necessariamente rivolgersi al mercato delle auto usate. E si possono intraprendere due vie. La prima è del fai da te, ovvero del comperare un veicolo da soli, magari trovando i venditori privati su internet o tra gli annunci dei giornali o telefonando al numero impresso sul cartello che un venditore mette sul lunotto posteriore della sua auto.
La seconda via invece è quella di rivolgersi ai tanti concessionari di auto usate in giro per l’Italia. I prezzi cambiano anche perché un concessionario è un imprenditore e deve fare il suo guadagno come è giusto che sia. Il privato invece può decidere di disfarsi di un veicolo per le più svariate esigenze, anche a costo di rimetterci qualcosa sulla quotazione.
Naturalmente la via consigliabile, a meno che non si sia esperti di auto e di meccanica, è quello di rivolgersi ad un concessionario. L’auto comperata da un privato viene acquistata in genere con la formula “vista e piaciuta”. Raramente un acquirente, anche se si presenta con il proprio meccanico di fiducia può valutare e verificare al 100% lo stato di salute del veicolo.
Eventuali danni non visibili a primo impatto nel veicolo, ricadono esclusivamente sul compratore. E il rischio di ritrovarsi ad aver speso soldi nel comperare una auto che dopo pochi giorni inizia a manifestare i difetti, è elevato. Dal concessionario invece tutto cambia, perché alcune garanzie quest’ultimo deve darle.
Cosa deve offrire il concessionario di auto usate al cliente
Comperare una auto da un privato significa prenderla così com’è, cioè con gli pneumatici che ha al momento della vendita, con i tagliandi e i ricambi allo stato del momento in cui si acquista l’auto e così via.
Dal concessionario invece si può ottenere una auto tagliandata “fresca”, magari con peneumatici nuovi e così via. Già questo è di per se un netto vantaggio a favore del concessionario rispetto all’acquisto da un privato. Ma ancora più determinante nella scelta dovrebbe essere la garanzia sul veicolo. Come dicevamo, acquistare una auto nuova da diritto alla garanzia variabile in base all’offerta.
Esistono quelle a Km illimitati, quelle che durano per esempio 5 anni o fino a determinati Km percorsi e così via. Ma anche l’auto usata deve avere una garanzia, anche se meno vasta e importante come quella sulle auto nuove.
Garanzia obbligatoria anche sulle auto usate, ma con delle differenze
Il concessionario ha l’obbligo di fornire una garanzia sull’auto che vende. E tale garanzia non può essere inferiore ad un anno. Non sarà un periodo lungo come sul nuovo, ma è pur sempre qualcosa. Proprio la garanzia spesso è ciò che fa lievitare il prezzo di una auto comperata da un commerciante rispetto a quella da un privato.
Il concessionario di auto usate deve prima di tutto vendere una auto che sia quanto più funzionante possibile. Evitare che il cliente si presenti in concessionaria a lamentarsi dei difetti dell’auto, la cui riparazione è tutta in capo al concessionario per tutta la durata della garanzia. Vendere un “catorcio” con garanzia è una cosa che penalizza non solo chi compera, ma anche chi vende con garanzia.
Cosa dice il codice del consumo sulle auto usate
Comprare una auto con garanzia, anche solo di un anno è una sicurezza evidente. Oltre agli oneri di riparazione risparmiati in caso di guasto, c’è un altro fattore determinante. Si tratta di 12 mesi di tempo in più per conoscere bene l’auto e provarla, cosa che da un privato di fatto non accade per la formula “vista e piaciuta” prima citata.
La norma sulla garanzia poi, è una norma di legge. Il codice del consumo prevede che sulle vetture usate, la garanzia legale che il venditore deve obbligatoriamente offrire è di 24 mesi, che possono essere ridotti a 12 previo un accordo tra le parti. Di norma però la garanzia di due anni fa lievitare di molto il prezzo e ciò che offrono i concessionari, come fosse frutto di un accordo tra le parti, è la garanzia di 12 mesi.
Sempre in base al codice del consumo, ci sono due mesi di tempo per denunciare il difetto sull’auto al concessionario, da giorno in cui tale difetto è stato scoperto. Continuare a circolare con il difetto già accertato, potrebbe provocare danni irreparabili al veicolo e quindi rendere la garanzia inutilizzabile.
Clausole di esclusione della garanzia anche sui veicoli usati?
Naturalmente, la garanzia opera solo in determinate circostanze. In pratica, una frizione rovinata e da sostituire, se l’auto comperata ha oltre 100.000 Km, potrebbe essere un danno che la garanzia offerta dal venditore non copre o non copre del tutto. Se si compra un veicolo con questi Km la frizione è da mettere in preventivo che si possa rompere da un giorno all’altro.
Sarebbe meglio pretendere, se possibile, il rifacimento della frizione prima dell’acquisto, anche pagando di più l’auto. Diverso il caso di una distribuzione da rifare su una auto che ci è stata venduta con distribuzione rifatta da poche migliaia di Km. O un guasto alla turbina, alla centralina e così via. Naturalmente la garanzia come è logico che sia, non copre i pezzi di usura (e non lo fa nemmeno la garanzia sulle auto nuove).
Attenzione alle clausole sulla garanzia, per evitare spiacevoli sorprese
Occhio infine alle clausole messe in garanzia. Come accade sul nuovo, dove la garanzia opera solo se anche i tagliandi periodici vengono effettuati da carrozzerie ufficiali del marchio di auto scelto, può capitare la stessa cosa sull’usato. Ci sono garanzie che operano solo se i ricambi di un veicolo sono originali. E anche nell’usato può capitare che il venditore pretenda che per il corretto funzionamento della garanzia, i tagliandi periodici e le riparazioni dei pezzi di consumo siano effettuate dalla propria officina e non da quella cui il cliente desidera portare l’auto.
E capita spesso che durante l’anno o i due anni di garanzia, il venditore pretenda che il veicolo resti intatto e non ritoccato con nuove mappature della centralina o con operazioni di tuning, anche semplicemente sostituendo i cerchi e montandone altri diversi da quelli originariamente montati il giorno dell’acquisto.