La prima mattinata dei test pre stagionali che hanno aperto la nuova stagione di Formula 1 a Barcellona è stata conclusa da Robert Kubica, a bordo dell’Alfa Romeo C42, con l’ultimo tempo. La nuova monoposto italo elvetica di Hinwil si è presentata con la medesima livrea che avevamo apprezzato durante lo shakedown privato di Fiorano qualche giorno fa: si tratta infatti di una verniciatura provvisoria, utile a camuffare linee e dettagli della nuova monoposto di Jan Monchaux, che sarà messa da parte solamente il prossimo 27 febbraio quando vedremo lo stile ufficiale che caratterizzerà la nuova C42 dell’Alfa Romeo F1 Team ORLEN.
Chiaramente sappiamo che durante i test che anticipano una nuova stagione di Formula 1 i tempi lasciano il tempo che trovano. Ma c’è comunque una motivazione valida che ha indotto Robert Kubica a praticare comunque solamente 9 tornate nella mattinata di oggi.
L’Alfa Romeo F1 Team ORLEN ha infatti affidato al polacco la primissima fase dello sviluppo su pista della nuova C42, in virtù della sua nota sensibilità allo sviluppo di una nuova monoposto. Tuttavia, all’inizio della giornata, Kubica è stato costretto ad una sosta particolarmente lunga ai box del Montmelò per alcune modifiche da apportare alle sospensioni della monoposto camuffata del Biscione. La C42, come riporta la sezione italiana di Motorsport.com, tende infatti a toccare l’asfalto con lo splitter quasi ad ogni asperità presente lungo il nastro d’asfalto del tracciato nei pressi di Barcellona. Si è provveduto quindi ad un pronto intervento sulle sospensioni, in modo da sollevare l’altezza da terra della monoposto che ora sta girando al Montmelò con Valtteri Bottas che nel momento in cui scriviamo ha percorso 19 giri con un tempo di un secondo più rapido rispetto a quello di Kubica utile a posizionarlo in 14esima piazza nella classifica dei tempi della giornata.
L’Alfa Romeo C42 è completamente differente dalla Ferrari F1-75
L’Alfa Romeo C42 del team italo elvetico di Hinwil appare differente dal layout messo in pratica dalla nuova Ferrari F1-75. Si comincia ad esempio dalla sezione posteriore è differente rispetto a quella praticata a Maranello a causa di una scatola del cambio volutamente differente da quella adottata dal Cavallino Rampante. L’elemento più evidente al centro di questa diversa tipologia costruttiva è rappresentato dall’utilizzo di uno schema push rod per la sospensione posteriore, in luogo dell’elemento pull rod previsto a Maranello.
C’è però l’idea di definire un doppio fondo in accordo con pance piuttosto voluminose che prevedono bocche di forma pseudo triangolare di grosse dimensioni: un undercut, anche questo di notevoli dimensioni, serve a convogliare i flussi verso il diffusore posteriore. Come già vista sulle fiancate della F1-75, anche l’Alfa Romeo C42 presenta delle branchie sulle fiancate che permettono di evacuare l’aria calda proveniente dai radiatori escludendo quindi un passaggio carenato verso la sezione posteriore.
Molto interessante risulta il disegno dei profili che compongono l’ala anteriore, con quello principale che presenta una zona “a cucchiaio” piuttosto accentuata. L’ala prevede ancora uno studio rivolto a garantire l’effetto out wash utile a definire il flusso al di là delle ruote anteriori. Colpisce poi la presenza delle prese d’aria dei freni integrate negli elementi in carbonio che caratterizzano la sezione interna delle ruote anteriori, sicuramente di piccole dimensioni rispetto a quanto fatto vedere da altri. Il piccolo profilo presente sulle alte paratie dell’ala anteriore presenta un andamento ad “S”.
L’airbox riprende il disegno già visto negli anni scorsi
Lo schema sospensivo anteriore rimane ancorato al più affidabile schema push rod con una diversificazione dei piani di ancoraggio fra i bracci del triangolo superiore: quello anteriore è infatti incernierato più in alto rispetto allo stesso elemento disposto più indietro. Anche il tirante dello sterzo non risulta allineato con gli elementi del triangolo inferiore della stessa sospensione: insomma, si percepisce una valida ricerca aerodinamica in quest’area della nuova Alfa Romeo C42.
Un elemento distintivo è invece sicuramente l’airbox che è diventato ormai uno pseudo marchio di fabbrica del team italo elvetico. L’Alfa Romeo C42 riprende infatti il concetto di airbox dotato di due prese separate da un roll bar centrale a “lama”, secondo uno schema già visto nel 2018 e poi rivisto e riadattato negli anni successivi.
Il cofano motore scende fortemente verso l’assale posteriore lasciando spazio ad un’ampia deriva. Interessanti appaiono alcuni elementi del marciapiede accanto ai condotti venturi con un deviatore di flusso a boomerang prima dell’asse posteriore e un deviatore di flusso sul bordo di uscita.