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Stellantis: Tavares delude i sindacati, piano industriale vago

La tanto attesa presentazione del nuovo piano industriale di Stellantis e i commenti dei sindacati.

Carlos Tavares

Probabilmente ci si aspettava altro dalla presentazione alla stampa del nuovo piano industriale di Stellantis da parte del CEO Tavares. Ieri primo marzo, dalle 14, l’amministratore delegato del gruppo, ha effettivamente parlato di futuro, parlando di elettrificazione. Un discorso troppo vago però, che non è entrato nel profondo delle fabbriche italiane.

Nessun accenno a cosa intende fare Stellantis in Italia. Restano in piedi quindi, quei progetti che da tempo sono stati assegnati agli stabilimenti nostrani. E che i sindacati da tempo considerano insufficienti a garantire piena occupazione ai lavoratori.

Sindacati che si sono detti piuttosto delusi da quello che è stato detto da Tavares ieri. Un esempio arriva da Mirafiori, dove la delusione di legge piena nei commenti di alcune sigle sindacali a margine della presentazione del piano industriale di Stellantis.

Per Torino niente di nuovo

stellantis tavares

Non si sono fatte attendere le reazioni dei sindacati alla presentazione del piano industriale di Stellantis.

Da Mirafiori per esempio, le parti sociali, precisamente la Fiom Cgil e la Fim Cisl, lamentano a chiare lettere la loro delusione rimarcando il fatto che nelle parole del CEO Tavares, mancano novità su Torino.

Secondo i rappresentanti dei lavoratori, si aprono scenari come sempre, legati ad un uso troppo estremo degli ammortizzatori sociali.

Pessimismo quindi, che si scontra con l’ottimismo degli industriali, che parlano di piano ambizioso di Stellantis, nel classico rovescio della medaglia all’italiana.

Mancano i dettagli sui nuovi modelli di auto

 

Che sia stata rimarcata la vocazione elettrica di Stellantis nel discorso di Tavares, è evidente. Ma si tratta di una illustrazione generalista, perché, come i sindacati hanno sottolineato, la presentazione del piano è carente da un determinato punto di vista.

Parliamo della mancanza di dettagli relativi ai nuovi veicoli da produrre e ai siti produttivi dove dovrebbero prendere vita.

Incertezza su cosa si produrrà a Mirafiori che secondo le parti sociali mette in luce il fatto che la parola d’ordine per i lavoratori sarà ancora “cassa integrazione”.

Le parole del segretario generale della Fiom Cgil di Torino

A conferma di questo preoccupato stato d’animo, le parole di Edi Lazzi, segretario generale della Fiom Cgil di Torino.

Secondo il leader dei metalmeccanici della Cgil, la delusione parte dal fatto che si auspicavano le indicazioni precise circa i nuovi modelli che si sarebbero prodotti a Mirafiori.

Da tempo i sindacati chiedevano queste inforbacioni. E la fervente attesa riguardo alla presentazione del piano industriale di Stellantis, verteva proprio su questo. Invece c’è stato solo una presentazione del progetto globale che porta alla elettrificazione totale della gamma di veicoli profitti dal colosso nato a seguito di fusione tra PSA ed FCA.

Secondo Lazzi, la delusione nasce dal fatto che i lavoratori avrebbero voluto ascoltare parole più dirette da parte di Tavares, magari con un elenco di nuovo veicoli da produrre nell’impianto che rimane il più grande di Europa.

Dubbi che restano quindi, perché di continua a parlare di salvaguardia occupazionale e mantenimento dei volumi produttivi. L’appuntamento per un maggiore approfondimento è per il10 marzo prossimo. Presso il Ministero dello Sviluppo Economico, come lo stesso Lazzi ha annunciato, sindacati, azienda e governo parleranno di programmi futuri, che secondo la Fiom dovrebbero prevedere anche investimenti pubblici atti a dare manforte alla transizione elettrica dell’intero settore Automotive.

Nelle parole di Tavares solo obbiettivi finanziari

Ciò che i sindacati tutti contestano è lo spiccato lato aziendalista e finanziario che Tavares ha mostrato nella presentazione del piano di ieri pomeriggio. Anche dalla Fim Cisl traspare delusione. Anche per i metalmeccanici della Cisl le parole utilizzate da Tavares sono state troppo generiche, senza entrare nel dettaglio dei nuovi modelli di auto e dei siti italiani dove saranno prodotti. La speranza che Tavares uscisse con dichiarazioni su nuovi veicoli assegnati a Mirafiori, è stata disattesa.

Pesanti anche le parole di Giorgio Airaudo, segretario della Cgil in Piemonte ed ex sindacalista della branca metalmeccanica della stessa organizzazione sindacale, la Fiom.

Secondo Ariaudo, Tavares non ha fatto nulla di nuovo rispetto al passato. Ha solo presentato gli obiettivi finanziari dell’azienda con l’auspicato raddoppio di fatturato. Non è entrato dentro le specifiche di produzione che dovrebbero consentire questo enorme aumento di livello per Stellantis. In pratica, si tratta per Ariaudo,  di un piano finanziario e non industriale.

Le cose positive ci sono, almeno secondo gli industriali

Come detto in premessa, se i sindacati lamentano poca chiarezza per l’ennesima volta, gli industriali gongolano e sono nettamente più ottimisti. Il presidente dell’Unione Industriali Torino, Giorgio Marsiaj parla di programma ambizioso quello presentato da Tavares.  E sempre secondo il numero uno degli industriali piemontesi, Torino e Mirafiori saranno centrali nel programma Stellantis.

Oltre alle Fiat 500 E che già oggi si producono a Mirafiori, nel sito piemontese che ha annesso la Maserati dello stabilimento ex Bertone di Grugliasco, ormai cessato, si produrranno auto elettriche di lusso.

Da dove proviene questo ottimismo molti non lo sanno. Anche perché Tavares non ha accennato a nulla di tutto questo. Magari, il fatto che il CEO di Stellantis parla di incremento di fatturato fa ben sperare sul mantenimento di quelle promesse di cui da mesi si parla per l’Italia.

Nulla di nuovo per gli stabilimenti italiani di Stellantis, da Nord a Sud

Oltre ai programmi su Mirafiori, ci sarebbero anche i nuovi 4 veicoli elettrici da produrre nell’altro grande stabilimento italiano del gruppo, ovvero a Melfi in Basilicata. Anche sulle indicazioni delle case costruttrici che dovrebbero essere interessate da queste 4 nuove produzioni in località San Nicola di Melfi Tavares non ha fatto minimamente accenno.

Ed è mancato anche qualsiasi riferimento alla ormai celebre Gigafactory di Termoli. La prima fabbrica di batterie per auto elettriche italiana di Stellantis, la terza in Europa del quarto produttore mondiale di auto è ancora appesa. Poche settimane fa anche il governo aveva preso la parola confermando un aiuti di oltre 300 milioni destinati a Stellantis ed alla Gigafactory in Molise.Ma anche di questo nulla è stato detto.

Le uniche cose certe sono i progetti di espansione del fatturato di Stellantis, con un discorso che probabilmente resta globale e non solo italiano. E i dubbi sulle possibilità che Stellantis scelga altri lidi per produrre auto, non sono lontani dalla realtà. O almeno non sono stati fugati da Tavares.

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