Si può ammettere che dopo aver visto le primissime immagini relative alle forme reali e definitive del futuro Ferrari Purosangue, venute fuori proprio dagli stabilimenti produttivi di Maranello, l’approccio a queste nuove foto spia che ritraggono il primo SUV del Cavallino Rampante impegnato in nuove fasi di test sulla neve del Nord Europa appare differente. Non muta però lo schema di test che in Ferrari va rispettato per garantire, chiaramente, uno sviluppo corretto e concreto di questo primo veicolo a ruote alte del costruttore di Maranello.
Il nuovo Ferrari Purosangue è stato avvistato quindi in Nord Europa con la carrozzeria definitiva (non più quella presa in prestito da Maserati Levante) ricoperta dalle solite importanti camuffature. I test hanno il compito di formalizzare ulteriori fasi di collaudo utili per definire il debutto previsto durante l’autunno di quest’anno, con la produzione che comincerà entro la fine del 2022 e consegne previste ad inizio 2023.
In questo contesto, il presupposto generale è che, considerata la continua forte performance del mercato dei SUV, anche Ferrari con l’arrivo sul mercato del Purosangue avrà accesso a una nuova fascia di utenza che contribuirà ad aumentare ulteriormente le vendite del Cavallino Rampante. Le stime per il periodo compreso fra il 2022 e il 2023 variano da 15.000 vetture consegnate, alquanto prudenti, fino a 20.000 unità che potrebbero apparire probabilmente eccessive in termini di previsione. Ma nulla è impossibile al costruttore di Maranello.
Non emerge nulla di nuovo da queste nuove foto spia di Ferrari Purosangue
A Maranello ci si aspetta che il Ferrari Purosangue diventi rapidamente un best-seller del suo Segmento. Se le due immagini sfuggite da Maranello hanno creato un enorme effetto a catena sul web e non solo, pare chiaro che quando il primo SUV del Cavallino Rampante sarà pronto attirerà ancora di più l’attenzione.
Le nuove foto spia, in ogni caso, non introducono importanti novità rispetto a quanto conoscevamo già in precedenza. Di certò c’è che il Ferrari Purosangue dovrà essere contraddistinto dalla capacità di essere una vera Ferrari, in virtù delle sensazioni da indirizzare a chiunque lo guida. Una condizione che sembra trovare conferme visto che queste immagini ci mostrano anche qualche interessante “scodata” in virtù del manto nevoso che caratterizza il fondo.
Il Ferrari Purosangue, che va effettivamente a sostituire quanto già visto a suo tempo con le Ferrari FF e GTC4 Lusso, presenterà nella sua prima iterazione il V12 aspirato proprio di tutte le Ferrari a motore anteriore. Questo già lo separerà dalla concorrenza che ha adottato per lo più il V8 turbo, ad eccezione del W12 di Bentayga, e il V12 biturbo di Cullinan che è sicuramente rivolto a una fascia diversa.
Verranno offerte anche versioni differente, a cominciare probabilmente dal V6 Turbo ibrido visto a bordo della Ferrari 296 GTB. A parte i dettagli del propulsore, il primo SUV di casa Ferrari dovrebbe basarsi sulla piattaforma della Roma che rende il progetto più efficiente in termini di costi e avrà porte posteriori incernierate nella parte posteriore con apertura controvento, ma per ora non si sa molto di più sul fattore più importante, la sua dinamica.
C’è grande ottimismo
Osservando ciò che i concorrenti della Ferrari hanno ottenuto finora grazie ai propri modelli SUV, è facile capire l’ottimismo. Tutti i modelli di SUV di lusso, concorrenti del futuro Ferrari Purosangue, sin dal loro lancio hanno rappresentato quasi la metà delle vendite totali di ogni marchio (e anche di più nel caso di Lamborghini). Non solo, ma di questi quattro concorrenti diretti, Lamborghini Urus, Aston Martin DBX, Rolls-Royce Cullinan e Bentley Bentayga, i primi tre hanno praticamente raddoppiato le vendite annuali delle loro case automobilistiche.
Se la Ferrari aumenterà significativamente i suoi valori produttivi perderà lo status di produttore di piccoli volumi (SVM)? La semplice risposta è no. Almeno nel breve termine. I principali mercati automobilistici applicano normative sempre più restrittive in relazione alle emissioni di CO2. Negli Stati Uniti l’EPA consente l’accesso agli standard di emissione alternativi per impieghi leggeri agli OEM con vendite nazionali inferiori a 5.000 unità.
Allo stesso modo, per la Commissione Europea gli SVM possono richiedere una deroga sull’obiettivo delle emissioni. Ciò comprende tutte le case automobilistiche che vendono meno di 10.000 veicoli: le definizioni si riferiscono solo alle immatricolazioni all’interno dell’UE in quanto sia Ferrari che Bentley sono elencate come SVM.
L’unico rischio citato più frequentemente in relazione all’arrivo sul mercato del Ferrari Purosangue è che il Cavallino Rampante possa essere troppo in ritardo nel segmento in cui i suoi concorrenti hanno letteralmente venduto migliaia di veicoli per la maggior parte degli ultimi 4 anni. Anche se questo sembra improbabile, c’è ancora la possibilità che in qualche modo la Ferrari possa vendere significativamente meno SUV del previsto.
Tuttavia, grazie alla sua attuale forza finanziaria, la stessa strategia della Ferrari protegge l’azienda da questo rischio. D’altronde, la crescita della Ferrari non si basa sulla vendita di volumi più elevati degli stessi modelli. Per questo motivo, a Maranello si procederà spingendo su molteplici modelli utili all’espansione in segmenti nuovi e di fascia alta come è stato nel caso della SF90 che è circa il 25% più costosa rispetto ad altri modelli di produzione.
Ciò non dovrebbe solo proteggere la Ferrari dalla perdita di esclusività, ma anche offrire una protezione relativa dalle potenziali scarse vendite di un singolo modello. In questo modo, come accade per tutti gli altri modelli di produzione, la Ferrari nell’eventualità limiterà deliberatamente i numeri di vendita della Purosangue a fronte della sua richiesta.
Questa diversificazione del prodotto passa attraverso lo sviluppo interno in una nicchia correlata. Già nel 2019 la Ferrari ha avviato un processo di diversificazione in varie direzioni e finora ha avuto molto successo in tale direzione. Al momento non ci sono segnali, né dalla strategia dell’azienda né dall’andamento del mercato, che suggeriscono che il prossimo Ferrari Purosangue potrebbe fornire scarsi risultati o essere accolto male dal suo pubblico.ù