La Ferrari ha colpito un po’ tutti durante la tre giorni di test pre stagionali svoltasi a Barcellona, sul tracciato del Montmelò. La nuova F1-75 che il Cavallino Rampante ha approntato per la stagione 2022 del Circus sembra disporre di buone carte per ragionare su un gioco il più possibile ad armi pari con gli attuali primi della classe: Red Bull e Mercedes.
Nella prossima fase di test prevista in Bahrain, sul tracciato del Sakhir dal 10 al 12 marzo prossimi, ci si attende che proprio Mercedes e Red Bull vadano a configurare evoluzioni particolarmente esasperate da introdurre a bordo delle rispettive monoposto. Un approccio all’opposto rispetto a quanto dovrebbe praticare la Ferrari che, in accordo con gli ottimi valori espressi al Montmelò, potrebbe ragionare su un approccio più conservativo e utile a delimitare ulteriori dettagli in merito al potenziale della nuova monoposto ad effetto suolo. Il distacco dai team di vertice sembra essersi assottigliato e ora si attendono modifiche al fondo, per ridurre il problema del “porpoising”, utili per sfruttare al meglio la cavalleria della power unit 066/7 che ha stupito i competitor.
Bisognerà quindi aspettarsi una Ferrari F1-75 non molto differente rispetto a quella già vista al Montmelò, in accordo con nuove fasi di sviluppo che scaturiranno dalle già ottime sensazioni provate a Barcellona. Secondo quanto espresso sia da Carlos Sainz che da Charles Leclerc, la F1-75 ha garantito sensazioni molto positive e un potenziale parecchio interessante anche nella correlazione fra dati della galleria del vento, pista e simulatore che ora sembrano essere perfettamente allineati.
Ne deriva anche che la nuova monoposto realizzata a Maranello è anche quella che ha praticato il balzo prestazionale più consistente rispetto al recente passato. In generale ci sarebbe quindi un concreto ottimismo attorno alle buone performance espresse dal nuovo progetto, con differenze nei confronti di Mercedes e Red Bull che sarebbero addirittura essere state ridotte a pochi decimi. Condizione che, se venisse confermata, genererebbe situazioni ideali di lotta costante per le prime posizioni permettendo alla Ferrari di ragionare su una top tre con efficacia.
Ferrari dovrà risolvere il problema del porpoising
Ora bisognerà risolvere il problema del cosiddetto “porpoising”, ovvero un saltellamento tipico in rettilineo alle alte velocità delle vetture ad effetto suolo. Parliamo infatti di un fenomeno che non era stato considerato durante le simulazioni e che ha sorpreso non solo la Ferrari, ma un po’ tutte le squadre visto che da quest’anno l’effetto suolo è tornato di fondamentale importanza in Formula 1. Si tratta infatti di uno pseudo stallo aerodinamico che viene incrementata dal progressivo aumento di carico aerodinamico sull’ala anteriore.
Alle alte velocità, quando la monoposto risulta più vicina all’asfalto, l’effetto suolo diventa più consistente fino a raggiungere uno stallo che produce una perdita improvvisa del carico aerodinamico che fa sollevare la sezione anteriore della vettura. Questo comportamento avviene in maniera ciclica, producendo quindi proprio l’effetto descritto dal termine porpoising.
Il fenomeno del porpoising in queste immagini al rallentatore della Ferrari F1-75 di Charles Leclerc
Bumpy road to the top for Charles Leclerc! 🤕#F1 pic.twitter.com/Z6a5e6d3bo
— Formula 1 (@F1) February 24, 2022
In merito alla Ferrari, il team principal Mattia Binotto aveva ammesso che la maggior parte delle squadre aveva probabilmente sottovalutato questo problema. La risposta della Ferrari per praticare una corretta risoluzione della problematica non si è fatta però attendere, puntando su una revisione completa del fondo vettura così come ipotizzato anche da altri (escludendo l’aumento dell’altezza da terra, o l’introduzione di sospensioni attive sebbene si possano gestire i parametri caratteristici delle sospensioni fino a trovare il compromesso ideale). Agire sull’aerodinamica che caratterizza il fondo vettura rimane quindi un passaggio obbligato.
Già al Montmelò la Ferrari aveva utilizzato un nuovo fondo con disegno differente con una revisione approntata soprattutto nell’area che si trova davanti alle ruote posteriori. Qui si è vista infatti un’apertura dotata di un flap ricurvo con forme modificate sul bordo di uscita. Si tratta quindi di un primo passaggio, decisamente obbligato, rispetto ad un fondo rinnovato che esordirà proprio al Sakhir.